Bitonto: Ladri nella farmacia dell'ospedale rubati medicinali anti-tumorali

Il secondo furto del genere in due mesi E le videocamere sono rotte

giovedì 20 settembre 2018

La Gazzetta del Mezzogiorno

ENRICA D'ACCIO " BITONTO. Sono passati poco più di due mesi e i ladri hanno fatto nuovamente visita alla farmacia dell'ex ospedale. Hanno agito di notte, portando via per lo più farmaci anti-tumorali. Gli investigatori, per il momento, non si sbilanciano ma tutto lascia pensare a un furto su commissione, nell'ambito del più vasto e lucroso business dello spaccio internazionale delle medicine contro il cancro. Pochi i dettagli da riferire in merito all'ultimo assalto. I ladri hanno forzato con un piede di poco la porta principale della farmacia, si sono introdotti nel piccolo locale, hanno portato via dalle celle frigorifere farmaci anti-tumorali e ormoni della crescita. Hanno agito indisturbati perchè le telecamere di videosorveglianza sono fuori uso da tempo e l'intero ex ospedale, durante la notte, è terra di nessuno, come testimoniano i numerosi furti, piccoli e grandi, subiti nell'ultimo anno. A dare l'allarme sono stati ieri mattina i dipendenti in servizio. Sul posto, i Carabinieri della stazione di Bitonto che hanno avviato le indagini. Ancora da quantificare il danno economico che, tuttavia, si presume salatissimo. Il furto fotocopia del 9 luglio scorso pare sia stato stimato in 470mila euro, proprio per la presenza dei costosissimi farmaci anti-tumorali, che sono classificati come farmaci ospedalieri, non vendibili al pubblico, e che possono costare anche 1.500 euro a confezione. Anche per questo, l'ipotesi su cui gli investigatori stanno lavorando è quella di un furto su commissione, finalizzato ovviamente alla ricettazione. Sono diverse le indagini in corso, in numerose Procure italiane, che accertano la presenza di un vasto mercato internazionale di farmaci anti-tumorali e chemioterapici che spariscono nottetempo dalle farmacie degli ospedali del Sud. In alcuni casi, sono stati registrati assalti ai tir, anche questi su commissione, finalizzati proprio allo stoccaggio delle preziose e costose medicine. Pillole, fiale, preparati, polverine vengono poi rivendute in altri ospedali, fuori però dall'Italia, presumibilmente in Germania e nell'Europa dell'Est. Oltre al salasso per le casse della Regione, da sempre in difficoltà proprio a causa della spesa farmaceutica, questo genere di furti comporta un duplice rischio per i malati: non solo diminuiscono le scorte di farmaci salvavita per i pazienti oncologici in Italia ma vengono immessi in corsia, nel resto dell'Europa, farmaci che possono aver perso la loro efficacia perchè conservati male durante le rocambolesche fasi del furto.