Fascicolo sanitario, Regioni in ordine sparso

Ecco il quadro tra problemi di accesso e di rilascio password

giovedì 26 aprile 2018

Doctor 33

In tema di Fascicolo sanitario elettronico non solo le regioni non rispettano i tempi di marcia ma le informazioni mediatiche non corrispondono alla realtà concreta. Che presenta anche sorprese: sembrano andare più veloce non le meglio informatizzate ma quelle che stanno armonizzando la diffusione del Fse sia tra i medici sia tra i cittadini. In Umbria, regione considerata "non ancora a punto", se da residenti vogliamo prenotare un esame con il pc, ci basta accedere al sito dell'Asl e all'area riservata, e usare lo Spid cioè le credenziali universali per l'accesso alla PA che ci ha attribuito il provider cui ci siamo rivolti (esempio le Poste). In alternativa possiamo registrarci al sito Asl con un iter che prevede metà password spedita per corrispondenza o al cellulare. Scansionando la ricetta, e caricando la scansione ottenuta dalla stampante di casa - o in alternativa digitando i numeri di codice della prescrizione nel riquadro sotto il codice fiscale - comparirà la tendina con le strutture da scegliere e, una volta selezionata la struttura, scelti data e orario, non resterà che pagare il ticket. Notizie più contrastate vengono dalla Lombardia, prima regione a informatizzarsi, che oggi offre il Fse a quasi 7 milioni di residenti, anche se lo hanno attivato solo in 500 mila e solo un quarto di questi sono anziani "frequent users" del servizio sanitario. Al Corriere della sera i lettori scrivono che l'accesso non è facile, il sistema di rilascio della password agli sportelli ats è macchinoso, il collegamento non è agevole da pc (alcuni utenti dicono di dover usare percorsi alternativi a quelli dei familiari); infine, una volta leggibili i fascicoli non conterrebbero gli stessi referti rilasciati su carta ma molti meno. Roberto Carlo Rossi, presidente Snami Lombardia, conferma che non tutte le strutture mettono online i referti e aggiunge che i medici li ricevono senza poterli importare nel gestionale né preordinarli secondo urgenza. 

Il portale www.fascicolosanitario.gov.it ricorda che il Fse doveva essere pronto in tutte le regioni dal 1° gennaio 2016, ma al momento risultano realizzati tutti i servizi (Cup, deposito referti, patient summary, dossier farmaceutico) -che non vuol dire "alimentati"- al Nord tranne in Piemonte e a Bolzano; al Centro in Toscana e Lazio con Umbria e Marche "in dirittura" e Abruzzo indietro; e al Sud in Basilicata e Puglia; tra le Isole la Sardegna è più avanti della Sicilia. Su 17 regioni attive, 37,5 milioni sono i fascicoli personali digitalizzati. Ma soprattutto, i livelli di attuazione per medici e cittadini, da una regione all'altra, sono tre-quattro. Per i cittadini c'è chi ha il fascicolo e lo usa (poco comunque: i trentini lo usano uno su quattro, sette lombardi su 10 lo hanno ma uno su 13 lo usa); chi lo ha diffuso poco e lo usa molto (in Veneto 7 cittadini su 100 lo hanno e tutti ne hanno fruito negli ultimi 3 mesi del 2017, laziali e sardi ne fruiscono a livello sperimentale ma lo usano).

Per i medici c'è una spaccatura Nord-Sud, tutti accedono ai dati FSE in Lombardia, Trentino, Emilia Romagna, Val d'Aosta, Puglia e Sardegna ma lo alimentano solo i mmg valdostani, sei su dieci, gli altri "zero" o giù di lì, per il portale governativo. In Umbria vi accedono 7 mmg su 10 e lo alimenta il 60% di questi, in Veneto Piemonte e Basilicata vi accede il 20-30% ma ancora nessuno inserisce dati. «In Piemonte registriamo in questi giorni-dice il segretario Fimmg Roberto Venesia -la volontà della Regione di porre mano a un progetto di digitalizzazione organico. Al momento non riceviamo referti online, e l'ideale sarebbe che noi Mmg ne utilizziamo i dati sul gestionale, va ricordato che siamo stati protagonisti sia nell'avvio a regime delle certificazioni di malattia sia in quello della ricetta dematerializzata».

Luca Puccetti, medico di famiglia esperto di temi informatici e presidente della società scientifica Promed Galileo, osserva una battuta d'arresto nella sua Toscana. «Le differenti velocità delle regioni nel realizzare il Fse potrebbero dipendere anche da quanto si è messa in condizione la medicina generale di collaborare, evolvendosi rispetto all'indennità informatica di 76 euro/mese fissata nell'Accn. In Emilia Romagna (dove il 100% dei Mmg usa il Fse anche se non lo alimenterebbe ancora ndr) l'accordo 2006-16 ha attribuito 5 euro assistito/anno per partecipare al progetto Cup, cifra che ben copre i costi di connettività, carta, inchiostro, stampante-scanner. Al di là dei dati ufficiali, sarebbe interessante mettere in correlazione i livelli d'evoluzione Fse nelle regioni a seconda di quanto sia stata coinvolta la categoria».