Sanità, in Puglia scatta sciopero ricette digitali dei medici di famiglia

I problemi – secondo i medici di famiglia – sono tanti! (Gazzetta del Mezzogiorno)

martedì 19 febbraio 2013

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

BARI – I medici di famiglia della Puglia aderenti alla Fimmg scioperano sospendendo la trasmissione elettronica delle ricette. Lo rende noto la stessa Fimmg Puglia. Il segretario regionale, Filippo Anelli, ha inviato la comunicazione formale nei giorni scorsi ai prefetti delle province pugliesi, al presidente della Regione, Nichi Vendola, all’assessore alla Sanità, Ettore Attolini e ai direttori generali delle Asl. Alla base della protesta, spiega Fimmg Puglia, c'è la “mancata attivazione dei servizi territoriali, indispensabili all’indomani della chiusura degli ospedali”. 

“Piuttosto che scrivere inutili lettere sulle modalità di protesta dei medici di famiglia tentando di impedire che tale protesta sia messa in atto, il presidente Vendola – scrive Anelli – bene avrebbe fatto a convocare i rappresentanti sindacali per ascoltare le loro posizioni e comprendere le ragioni della protesta”. Il segretario regionale della Fimmg sottolinea poi “i gravi problemi che affliggono il nostro Servizio Sanitario Regionale e le cure territoriali, in particolare”. 

“I problemi – secondo i medici di famiglia – sono tanti! A cominciare dalle liste di attesa. Sono tantissimi i cittadini che dichiarano di essere costretti a rivolgersi al privato per ottenere una prestazione in tempi adeguati in ragione della propria condizione o patologia. Tantissimi i cittadini che denunciano tempi di attesa che superano i trenta giorni ed alcuni addirittura l’anno! Purtroppo tale situazione si sta estendendo sempre più anche ai malati neoplastici, con elevati livelli di disequità che interessano in maniera maggiore le classi sociali più deboli!”. 

Per la Fimmg, “l'assistenza domiciliare è ai minimi storici” e “l'assistenza specialistica domiciliare è praticamente inesistente, e i cittadini, spesso anziani e disabili, devono rinunciare a questo tipo di assistenza o pagarsi le prestazioni specialistiche!”, mentre “l'assistenza agli immigrati e agli extracomunitari garantita da una legge regionale, vanto del governo Vendola, è nei fatti non applicata, con gravi conseguenze per la salute pubblica”. 

“Si spendono – continua Anelli – milioni di euro, progetto Nardino, per sperimentare nuovi modelli di gestione delle malattie croniche, assumendo solo 36 infermieri, mentre con le stesse risorse sarebbero stati assunti dai medici di famiglia centinaia di infermieri per garantire l’assistenza domiciliare e quella infermieristica, con un netto risparmio per le famiglie! I medici di famiglia dicono basta a questo tipo di politica! Basta alla imperante burocrazia e a sistemi informatici che invece di migliorare l’attività e l’assistenza producono solo disservizi! Basta alle promesse non mantenute di potenziare l'assistenza territoriale smentite nei fatti dalla mancanza di personale e di servizi assistenziali”. 

I medici della Fimmg confermano dunque “lo sciopero informatico che considerano assolutamente legittimo e respingono con forza il tentativo di intimidire da parte della Regione Puglia i medici, in una terra di grandi lotte sindacali, minacciando licenziamenti o sanzioni varie”. “I medici pugliesi – si conclude nella nota – non si piegheranno alle minacce degli amministratori e continueranno, come fece Peppino Di Vittorio, a protestare e a esprimere tutto il proprio sdegno per chi in questa regione tenta di calpestare i diritti dei cittadini pugliesi”.