Agenzia per l'emergenza in Puglia: tempi lunghi

Il provvedimento, licenziato alla vigilia di Ferragosto sarà all'esame della commissione Salute

mercoledì 22 agosto 2018

La Gazzetta del Mezzogiorno

La nuova Agenzia regionale per l'emergenza non assorbirà soltanto il personale del 118, ma anche quello attualmente in forza alle Asl e impiegato nei pronto soccorso. È quanto prevede il disegno di legge licenziato dalla giunta prima di Ferragosto e atteso all'esame della commissione Salute alla ripresa dell'attività.

Un testo che, però, suscita perplessità nei sindacati, proprio per la gestione della fase di passaggio che potrebbe rivelarsi molto complessa. Di certo i tempi per l'avvio della Areu, che può essere considerata a tutti gli effetti come la settima Asl pugliese, non saranno brevi: le attuali convenzioni con le associazioni che gestiscono le postazioni 118 verranno portate fino alla scadenza (ce ne sono alcune, triennali, appena rinnovate), ed è prevista la possibilità di prorogarle per il tempo tecnico necessario al subentro. L'Agenzia, peraltro, dovrà anche acquisire gli attuali mezzi (le ambulanze) in uso presso le postazioni, quasi tutti di proprietà privata: un altro passaggio molto complicato. Così come complesso appare il percorso per internalizzare gli attuali volontari delle associazioni, che comunque dovranno passare attraverso un concorso pubblico.

In molte altre Regioni italiane il sistema dell'emergenza-urgenza è gestito da una agenzia, proprio per sottrarlo alla zona grigia delle convenzioni con le associazioni che nascondono spesso sacche di lavoro nero: i soccorritori vengono retribuiti come volontari ma fanno turni e hanno straordinari e ferie. Nella proposta di legge pugliese predisposta dal capo del dipartimento Salute, Giancarlo Ruscitti, gli aspetti più tecnici vengono demandati a regolamenti attuativi, che dovranno definire ad esempio le modalità per il trasferimento del personale ma anche il nuovo assetto delle centrali operative (con l'Areu partirà il numero unico di emergenza 112): bisogna cancellare la doppia centrale di Bari (in condominio tra Asl e Policlinico) e vanno definite le regole per le sovrapposizioni territoriali di confine (l'ambulanza di Monopoli deve poter intervenire a Fasano e portare il paziente a Martina Franca). Va poi sistemato l'assetto dell'elisoccorso (le eliambulanze oggi sono private) e va scritto il protocollo per il soccorso in mare (oggi non esiste ed è affidato alla buona volontà degli operatori).

I medici del 118 oggi sono in convenzione e diventeranno dipendenti della Areu, che dovrà garantire formazione e addestramento (oggi non sempre si fa): gli interessati non fanno salti di gioia perché preferivano essere assunti dalla Asl. Simile la situazione degli addetti al pronto soccorso, medici e infermieri, che sono entrati per concorso nelle Asl e nelle aziende sanitarie e certo non possono essere costretti a trasferirsi nella nuova agenzia. «Non può essere una deportazione - avverte Massimo Mincuzzi, segretario regionale della Fials -, perché in casi analoghi al personale è stata data la facoltà di scegliere se trasferirsi o rimanere. E bisogna chiarire cosa avverrà con i pronto soccorso privati, se verranno o meno assorbiti dall'agenzia.

La scelta di demandare tutto a regolamenti non consente di valutare la fattibilità dell'operazione, ma gli ostacoli sono enormi: basti dire che gli attuali autisti soccorritori dovranno essere inquadrati con il contratto pubblico, che prevede solo la figura dell'autista ed è cosa ben diversa». «Avevamo già espresso le nostre perplessità in sede di audizione - prosegue Mincuzzi - e chiederemo di essere ascoltati dalla commissione Salute. Riteniamo che invece di imbarcarsi nella creazione di una struttura così complessa si sarebbe potuto semplicemente internalizzare le postazioni tramite le varie Sanitaservice, in analogia con quanto avviene a Foggia dove il personale del 118 è dipendente della Sanitaservice che ha al suo interno anche gli infermieri»

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