Policlinico, pronto soccorso blindato

Gli infermieri chiedono più personale e hanno paura. Solidarietà dalla Regione.

sabato 28 settembre 2013

Valentina Marzo (Corriere del Mezzogiorno) 

Infermieri e ausiliari del pronto soccorso del Policlinico hanno paura. Chiedono a gran voce maggiore sicurezza durante l'orario di lavoro. Gli infermieri sono appena 34 - 14 in meno rispetto a due mesi fa - e continuamente esposti ad aggressioni o tentativi di violenza da parte di pazienti o, nella maggior parte dei casi, dai parenti di questi ultimi.

Dopo la morte della psicologa Paola Labriola, ammazzata da un paziente in un centro di salute mentale il 4 settembre, l'ultimo caso di Galatina dove un uomo con problemi psichiatrici è stato bloccato con un coltello in mano e le quotidiane pressioni da parte dell'utenza, gli infermieri pretendono tutele più forti. Anche i poliziotti in servizio al Policlinico non sono sufficienti per coprire i turni nelle 24 ore: ci sono sei agenti che si alternano con i turni di giorno e di notte in tutto l'ospedale che però non bastano a garantire una sorveglianza continua.

 Lo stato di agitazione va avanti da giorni. Tanto che gli infermieri hanno deciso di tenere un'assemblea interna per affrontare la questione sicurezza. Durante la riunione, a cui ha partecipato anche il primario del pronto soccorso, Francesco Stea, sono stati messi a fuoco i problemi più urgenti da risolvere. A partire dai lavori di ristrutturazione del pronto soccorso che dovrebbero creare un doppio filtro per gli ingressi e aiutare quindi gli operatori a gestire meglio l'utenza e a sentirsi più sicuri. «Tra una decina di giorni sarà aperto il cantiere - conferma Vitangelo Dattoli, direttore generale del Policlinico - abbiamo dovuto fare una piccola modifica alla delibera, ma siamo pronti a partire».

I lavori interesseranno l'ingresso del pronto soccorso, dove sarà creata una doppia entrata, con una porta di vetro, per evitare gli affollamenti che oggi creano caos e disordini dentro il presidio ospedaliero. Sarà modificata anche la sala d'attesa dove ci saranno maggiori comfort per chi aspetta. Il cantiere durerà circa un mese. I lavori sono stati affidati ad una ditta convenzionata con la struttura sanitaria e costeranno circa 40mila euro. «Con i lavori al pronto soccorso - prosegue Dattoli - saremo in grado di evitare la congestione di pazienti e parenti. Otterremo una migliore distribuzione di spazi e percorsi per gli utenti».

Nel frattempo gli infermieri aspettano con ansia l'apertura del cantiere. «Non riusciamo più a lavorare tranquillamente - dicono - temiamo di subire un'aggressione da un momento all'altro». Alle difficoltà quotidiane, in primis la gestione dei pazienti, si somma una grave carenza di organico. A fronte di 3mila accessi al mese, il personale infermieristico del pronto soccorso è nettamente inferiore rispetto alle richieste di interventi. Dal 31 luglio scorso i contratti dei precari non sono stati rinnovati. Attualmente nella pianta organica mancano 14 persone. «Siamo appena 34 - spiega il primario Francesco Stea - i numeri parlano da soli. Viviamo in un momento di emergenza e non abbiamo nemmeno le risorse sufficienti per affrontarle».

Intanto dalla Regione arrivano rassicurazioni. L'assessore alla Sanità Elena Gentile, esprimendo solidarietà per gli operatori dell'ospedale di Galatina, vittime due giorni fa dell'ennesima violenza, ha garantito «una verifica puntuale e rigorosa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro che accompagni anche la decisione di potenziare con ulteriori risorse umane tutti i livelli di presa in carico del disagio mentale», ha precisato in una nota. «Sappiamo come - conclude Gentile - soprattutto negli ultimi tempi, sia aumentata la domanda di ascolto e di presa in carico di soggetti vulnerabili e, riconosciamo che questa domanda è stata fronteggiata grazie alla disponibilità ed al senso di responsabilità degli operatori a cui va la nostra gratitudine».