Foggia: quei 20 assunti nella ASL nel Call Center abusivo
Venti assunzioni prima delle Regionali, molti figli di sindacalisti. Ma manca il contratto. «Non li rinnoveremo» »
mercoledì 30 dicembre 2015

E c'era un funzionario della Asl di Foggia, molto interessato alla procedura e conterraneo di Manfrini, candidato in una delle liste civiche di Emiliano: ha preso 6mila voti, ma non è stato eletto. Fatto sta che l'azienda sanitaria ha «dimenticato» di formalizzare il contratto per il contact center in una delibera. Non solo, quindi, non non si capisce a quale titolo si stia svolgendo il servizio, ma soprattutto ne consegue che la Asl non può pagare la Gpi. La domanda principale è: serve davvero questo contact center unico tra Asl e Ospedali Riuniti di Foggia? La risposta è: non lo sa nessuno. Anche perché la Asl era già dotata (e già pagava) la Gpi per il Cup telefonico. Fatto sta che l'annunciato servizio unico, in realtà, unico non è: gli Ospedali Riuniti di Foggia hanno un cali-center diverso, con un numero verde diverso, e l'integrazione è di là da venire.
Ora, dunque, c'è il problema dei sindacalisti che spingono per regolarizzare il parentame, facendolo rientrare nell'appalto originale e blindandolo per i temi a venire. E qui la storia si fa incredibile. A inizio dicembre i 57 addetti al Cup e al Ced della Asl di Foggia hanno protestato perché Gti ha manifestato l'intenzione di cambiare il loro contratto collettivo di lavoro, da quello dei metalmeccanici al meno oneroso (e meno conveniente per i dipendenti) contratto Multiservizi. Lo stesso contratto, guarda caso, già applicato per il contact center: cambiandolo ai 57 del Cup, l'appaltatore rientrerebbe dei costi per il contact center che finora ha sostenuto senza ristoro.
La vicenda è finita sul tavolo del nuovo direttore generale della Asl, Vito Piazzolla, che ha aperto un'inchiesta interna. «Non ho idea - dice - di come sia stato effettuato il reclutamento degli addetti. Ma il progetto è stato finanziato con il quinto d'obbligo dell'appalto principale ed è stato presentato in maniera trasparente, ne hanno parlato anche i giornali. Si tratta di un esperimento, che dopo i 12 mesi sarebbe stato affidato a evidenza pubblica. Sto cercando di capire come mai non sia stato formalizzato alcun atto amministrativo». Piazzolla garantisce però che, se parentopoli c'è stata, durerà poco. «Non abbiamo intenzione - dice - di rinnovare i contratti. Se il servizio è utile, faremo una gara d'appalto insieme anche alle altre aziende ospedaliere, agli enti ecclesiastici e magari anche ai privati accreditati che vorranno partecipare al cali center unico». Le elezioni, per fortuna, sono ancora lontane. Massimiliano Scagliarmi