Protesta: nessun disgelo tra medici e governatore

Anelli: Non abbiamo avuto dalla Regione alcun riscontro positivo dopo la manifestazione

martedì 14 novembre 2017

Nuovo Quotidiano Puglia Brindisi

Dopo la manifestazione di protesta di sabato scorso, che ha portato a Bari oltre 600 camici bianchi, chi si aspettava un confronto diretto è rimasto deluso: resta la distanza nonostante le parole di apertura sia del presidente della Regione Puglia sia di Filippo Anelli, segretario regionale della Fimmg, nonché uno dei principali organizzatori della protesta. Emiliano, attraverso un comunicato, subito dopo il corteo, aveva invitato i medici ad una riunione il prossimo 21 novembre. Il faccia a faccia, salvo sorprese, però non ci sarà, i camici bianchi infatti sono orientati a disertare per la seconda volta l'appuntamento. Quindi, prosegue il braccio di ferro. «Non abbiamo avuto dalla Regione alcun riscontro positivo dopo la manifestazione - spiega Anelli - siamo disponibili a confrontarci, lo abbiamo già detto, ma ad oggi non sembrano esserci le condizioni». La riunione del 21 novembre, in realtà, era stata convocata prima della manifestazione, con un ordine del giorno che non contempla i temi che pongono i medici: sicurezza, prescrizione dei farmaci, carenza di personale. «Attendiamo una convocazione ufficiale e, soprattutto, vogliamo capire se la Regione ha intenzione di affrontare seriamente i problemi che sono al centro della vertenza. Sino ad ora non abbiamo ricevuto alcuna dimo- strazione in tal senso, nelle risposte date dal direttore Giancarlo Ruscitti, che ho letto sui media, non ho visto un'apertura e una volontà di discutere dei temi importanti che la nostra categoria pone», conclude Anelli. Sabato scorso, nonostante la pioggia, oltre 600 medici hanno sfilato per le vie del capoluogo pugliese per protestare contro le politiche sanitarie del governo regionale. Al centro della vertenza una serie di temi su cui i sindacati insistono da tempo: le condizioni di lavoro, la salute dei cittadini ed i servizi loro offerti, le prestazioni sanitarie ed i livelli essenziali di assistenza, i meccanismi di finanziamento ed i tetti di spesa, le carenze organizzative e strutturali, le prescrizioni dei farmaci.