Anelli: "Andremo da Emiliano, se avrà risposte da darci"

Decideremo se partecipare il 21 al tavolo con la Regione, ma non abbiamo problemi a parlare con il governatore

domenica 12 novembre 2017

La Gazzetta del Mezzogiorno

«Andremo da Emiliano se avrà risposte da darci» con tutte le sigle unite per la prima volta. Non era uno sciopero, puntavamo a mettere insieme all'ora di pranzo i rappresentati deUe maggior parte delle aree della medicina, e ci siamo riusciti». Il tono della polemica resta dunque molto alto, anche perché la Regione ritiene di avere già un tavolo di confronto aperto con i sindacati dei medici. Un punto su cui Anelli rilancia: «Con la Regione - dice - c'erano degli impegni che sono venuti meno sulla revisione dei modelli organizzativi legati al riordino: è cresciuto i disagio all'interno degli ospedali. E sulla sicurezza, abbiamo posto il tema dopo l'aggressione di febbraio alla collega di Statte. Da allora ci sono state solo parole bellissime, ma le colleghe continuano a lavorare in sedi isolate e insicure». Il fulcro della protesta riguarda però le prescrizioni, con la Puglia maglia nera per la spesa farmaceutica territoriale (le farmacie) e la Regione che ha imposto una stretta, chiedendo l'applicazione delle note Aifa: vuol dire prescrivere i farmaci in base alle linee guida nazionali, motivando le eventuali eccezioni. I medici di base pugliesi non ci stanno. «Non contestiamo la riduzione della spesa farmaceutica - dice Anelli - ma ne contestiamo le modalità, che creano una distonia nel rapporto tra medico e cittadino che mette in crisi il rapporto di fiducia con le persone». Nel giro di vite della Regione, i medici rappresentati da Anelli vedono «la voglia di smantellare un sistema, quello delle libere professioni, per arrivare sempre più a un fatto coercitivo»: «L'appropriatezza prescrit- tiva - dice - è stata presa a pretesto solo per giustificare aspetti di carattere erogativo. Bisogna comprendere le ragioni per cui si prescrive in una maniera piuttosto che un'altra. Ma non si può intervenire con l'accetta». Su alcuni punti le distanze sono siderali. Sulle statine, ad esempio, il consumo pugliese è due volte e mezzo quello nazionale. «Le statine sono farmaci salvavita, più se ne prescrivono meglio è. Allungano la vita», secondo Anelli. Che però rilancia con un altro esempio: «Fino ad avantieri ci obbligavano a prescrivere la Finasteride, con una serie di indicazioni a sostegno. Appena è stata "genericata" la dutasteride, siamo passati a quella con le stesse indicazioni. Non può funzionare così» (