Emiliano vede i medici: «Disagi? Colpa di FI - E ai manager dà più soldi

L'allarme per i rischi dei turni notturni delle «guardie» Al centro del confronto la spesa per i farmaci e il riordino

mercoledì 22 novembre 2017

Corriere del Mezzogiorno

BARI La protesta alla fine ha prodotto un effetto: Michele Emiliano, governatore della Puglia e assessore alla Sanità, è stato costretto a riaprire il confronto con le parti sociali per smorzare le tante critiche che sommergono la sua gestione. Così, dopo i sindacati confederali è toccato alle associazioni dei medici dire a Emiliano che qualcosa nella sua visione di sanità non va. A partire dai problemi della mancata sicurezza dei presidi di guardia medica. Si tratta di una platea di oltre mille dipendenti, di cui il 70% è di sesso femminile, lasciati in balia di aggressori perché operanti in siti non presidiati da personale specializzato. «Finalmente - spiega Filippo Anelli segretario Fimmg Puglia - il governatore ha incontrato le associazioni che da tempo chiedono interventi rapidi. Il nostro è un grido d'allarme per un comparto che deve essere rivitalizzato. E ci tengo a sottolineare che il corteo di protesta, organizzato il 10 novembre scorso, non ha niente a che vedere con le polemiche politiche». Il governatore, che non ha gradito la manifestazione ribattezzata dal centrodestra "La giornata dello schiaffo", ha chiarito la sua posizione. «Abbiamo respinto tutte le strumentalizzazioni di quelle forze politiche disperate - ha commentato Emiliano - che hanno tentato di accoppiare la loro campagna elettorale per le politiche alla manifestazione dei medici. Voglio ricordare a tutti che proprio quella forza politica (il riferimento è a Raffaele Fitto, ndr ) è stata alla base dei disagi del sistema sanitario». «Emiliano - ribatte Ignazio Zullo, capogruppo di Realtà Italia in Consiglio - non si è ancora ripreso e non riesce a metabolizzare le continue critiche che gli piovono addosso per la sua gestione della sanità. Lui che deve rendicontare del suo operato e non si salverà certo indossando le sembianze dell'agnello sacrificale». Fitto gli ricorda che il centrosinistra governa la Puglia da 12 anni

Il dietrofront di Emiliano riporta la situazione a due anni fa. «Accusano i medici di famiglia - prosegue Anelli - di essere la causa dell'incremento della spesa farmaceutica. Ma credo che Emiliano possa intervenire subito prendendo spunto da altre Regioni che per le prestazioni ospedaliere, in sede di dimissioni dei pazienti, prevedono per il primo ciclo di terapia il passaggio dalle farmacie ospedaliere con un risparmio stimato di So milioni».

«Riteniamo l'incontro - affermano dalla Cisl medici - sia molto proficuo. Si é stabilito di calendarizzare una serie di riunioni su tematiche che la intersindacale medica e veterinaria individuerà come priorità. Siamo soddisfatti di aver riallacciato un rapporto con il governatore e ora dobbiamo cercare di dare risposte ai cittadini». Sul problema delle aggressioni e della mancata sicurezza Emiliano ha chiesto un vertice tematico. «Abbiamo concordato-ha sostenuto il governatore-assessore - che servono politiche di sicurezza maggiori, non solo per i medici ma per tutta la società pugliese. E per questo che ho chiesto al prefetto di Bari di convocare tutti i prefetti e tutte le forze dell'Ordine della Puglia». E per le sedi particolarmente esposte è emersa la necessità di «valutare anche se le guardie mediche notturne isolate, poco frequentate e rischiose, debbano continuare a funzionare così o debbano essere accorpate negli ospedali o nelle strutture ex ospedaliere da riconvertire in centri territoriali». Sempre in tema di sanità si registra il via libero all'aumento degli stipendi, pari al 10%, per i direttori delle Asi. «Ab biamo votato contro - attaccano i consiglieri del M5S - e ne riteniamo gravissima l'approvazione. La vecchia politica non ha vergogna. Ci chiediamo come faranno, destra e sinistra, a spiegare ai cittadini che gli si chiedono enormi sacrifici e si chiudono ospedali in nome del contenimento della spesa, però poi si trovano risorse per aumentare gli stipendi ai direttori delle Asl?».

Vito Fatiguso