Regione e Medici allo scontro sulle liste d'attesa

Anelli: «Le liste d'attesa dipendono dalla mancanza di professionisti in corsia: pronti a portare i dati e confrontarci con Amati».

domenica 01 aprile 2018

Corriere del Mezzogiorno

Protesta ieri davanti alla Regione Puglia Politica I Tra proposte e proteste Liste d'attesa, guerra aperta tra medici e Amati Il consigliere pd: «Subito in Aula il progetto per sospendere l'attività professionale in caso di tempi lunghi» L'accusa dei camici bianchi: «Il problema nasce dalle carenze d'organico, pronti a portare i dati e discutere» bari Sulle liste d'attesa si continua a litigare. La polemica è tornata ad esplodere nelle ultime ore. n consigliere regionale Fabiano Amati (Pd) ha nuovamente chiesto un'accelerazione sulla proposta di legge che sospende l'attività libero professionale dei medici (cosiddetta intra-moenia) nel caso in cui le liste d'attesa siano particolarmente lunghe. «Il progetto di legge - dice Amati -ha conseguito l'analisi tecnico normativa da parte degli uffici. A questo punto si porti subito il testo all'esame della commissione e presto del Consiglio regionale». La proposta - firmata con Enzo Colonna, Napoleone Cera, Ruggero Mennea - istituisce la figura del responsabile unico delle liste d'attesa in ogni Asl: a lui spettano funzioni di indi- rizzo e controllo. Quando constata che le liste d'attesa superano quelle dei medici in attività libero professionale, si blocca l'attività intra-moenia dei camici bianchi, n progetto ___ ha ricevuto ieri un doppio stop. Il primo è stato pronunciato da Filippo Anelli presidente dell'Ordine dei medici di Bari e della federazione nazionale, «n problema - dice Anelli - non si risolve nella maniera che propone Amati. Le liste d'attesa sono legate alla carenza di medici negli ospedali. Ad ogni modo, siccome l'Ordine è un ente pubblico che esercita una funzione sussidiaria e ausiliaria dello Stato, siamo pronti a fornire ogni contributo utile per la discussione e la risoluzione del problema». «Amati - dice Franco Lavalle, segretario regionale Ussmo, medici ospedalieri - vuole fermare l'attività intra-moenia, noi pensiamo che in questo modo si favorisca il privato puro. L'attività libero professionale è svolta al di fuori dell'orario di servizio e non inficia l'attività istituzionale. Il problema delle liste d'attesa è strutturale e dovuto alla carenza di medici», «n progetto di legge - replica a distanza Amati - è aperto a tutte le proposte migliorative, purché l'intento non si sveli dietro l'espressione "ben altro è il problema", notoriamente utilizzato per resistere al cambiamento». Ieri mattina, a proposito di condizioni di lavoro negli ospedali, hanno protestato infermieri e tecnici precari che aspirano alla stabilizzazione. La manifestazione, indetta da Fials e Usppi, si è tenuta davanti all'ingresso della presidenza regionale. I sindacati confederali, Cgil in testa, hanno rinunciato a protestare in considerazione dell'incontro A sinistra il consigliere regionale Fabiano Amati, in alto un momento della protesta dei precari che vogliono essere stabilizzati convocato in Regione per il prossimo 4 aprile. Usppi e Fials sono stati ricevuti dal dirigente Giovanni Campobasso, n primo sindacato ne ha ricavato una valutazione positiva e loda le intenzioni di avviare un percorso di stabilizzazione «dopo Pasqua». La Fials, invece, parla della «solita promessa» di stabilizzare i precari entro il dicembre 2020. Per di più, il segretario della Fials, Massimo Mincuzzi, stigmatizza «la discutibile iniziativa» del manager Asl Brindisi «di procedere all'assunzione a tempo indeterminato di un "fortunatissimo" infermiere, grazie alla graduatoria di un'Asl di Como, sottraendo così un posto ai precari da stabilizzare».