Medici sleali sul portale dell' ASL le denunce

Sull'homepage dell'Asl di Bari, accanto alla voce "Curiamo la corruzione" c'è lo spazio dedicato alle segnalazioni

giovedì 18 maggio 2017

La Gazzetta del Mezzogiorno

 L'ULTIMA SEGNALAZIONE è quella su un medico che, senza autorizzazione, fornirebbe consulenze a strutture private. Poi ci sono le denunce su altri dipendenti dell'Asl, come alcuni infermieri che fuori dagli orari di lavoro assicurano prelievi a domicilio. Sono gli esposti anomini, delazioni più o meno dettagliate, raccolte dall'Asl con il progetto "Curiamo la corruzione" . Un progetto pilota che ha riscosso successo, almeno stando ai numeri e al tenore della segnalazioni che anonimi cittadini hanno inviato all'azienda sanitaria con un semplice messaggio sul portale informatico. Dall'inizio dell'anno sono 20 le denunce raccolte che hanno già dato vita ad altrettante indagini interne. «Si tratta di un numero rilevante» dice il direttore generale Vito Montanaro. Il progetto "Curiamo alla corru- zione" è di fatto un esperimento. Una iniziativa pilota, promossa dall'Associazione "Trasparency Ln-ternazional Italia", che, in tutta Italia, coinvolge quattro aziende sanitarie. Il sistema è molto semplice. Sull'homepage dell'Asl di Bari, accanto alla voce "Curiamo la corruzione" c'è lo spazio dedicato alle segnalazioni. Una procedura di whi-steblowing che in tempo reale permette di denunciare situazioni di presunta illegalità. «La corruzione sta assumendo forme sempre più fantasiose» dice l'avvocato Luigi Fruscio, responsabile dell'anticor-ruzione per l'Asl di Bari. E' lui a valutare le segnalazioni che vengono approfondite con le relazioni dei responsabili delle macroaree dell'azienda sanitaria, la più grande del Mezzogiorno. «Alcune sono state girate anche in procura» spiega Fruscio. Le denunce anonime riguardano prevalentemente il personale, come i medici che, stando ad alcune denunce, se pur legati con l'Asl da un rapporto di esclusività, laverebbero con strutture private, senza chiedere la necessaria autorizzazione. Un capitolo a parte è dedicato ai dipendenti impegnati in attività professionali fuori dall'orario di lavoro. Altre denunce riguardano le strutture accreditate e il presunto mancato rispetto dei contratti stipulati con il servizio sanitario pubblico. «In molti casi si tratta di denunce che contengono molti particolari. La forza di questa procedura è la velocità: chi vuole denunciare casi di irregolarità non deve ricorrere a lettere anonime, ma può farlo in tempo reale e in modo rapido» dice ancora il responsabile dell'anticorrizione dell'Asl. La procedura di whisteblowing, rivolta agli stessi dipendenti ma anche e soprattutto ai semplici cittadini, si aggiunge, quindi, alle forme tradizionali di denuncia che pure non sono state accontanate. «Recentemente - dice Montanaro - abbiamo ricevuto una denuncia su un concorso». «Il nostro ufficio ha avviato attente procedure di verifica di tutte le segnalazioni - continua Luigi Fruscio - e alcune hanno portato anche a importanti risultati». Il riferimento è all'indagine dei Nas che hanno scoperto un sospetto giro di rimborsi per gli strumenti protesici, sedie a rotelle e stampelle. «In alcuni casi le firme dei medici che sulla carta avevano prescritto queste protesi erano state falsificate. Non c'è piùlimite a quello che la fantasia umana può pensare per mettere in piedi forme di corruzione. In un altro caso, ad esempio, abbiamo segnalato una fatturazione falsa per un ordinativo di farmaci» denuncia Fruscio.