Fatturazione elettronica: solo l’1,1% degli enti non è ancora registrato nell’Ipa

Il punto della situazione al 31 agosto 2015

mercoledì 30 settembre 2015

Sole24ore Sanità
L'Agid fa il punto sulla fatturazione elettronica nella Pa. È del 31 agosto scorso l'ultimo report (scarica) sullo stato di avanzamento del processo, diffuso ieri e realizzato dall'Agenzia per l'Italia digitale in collaborazione con l'Agenzia delle entrate, la Ragioneria generale dello Stato, il Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi e quello delle Finanze.

 Il rapporto copre un periodo che va dal 6 giugno 2014, data di avvio dell'obbligo di fatturazione elettronica per ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza (ampliato poi dal 31 marzo 2015 a tutte le restanti amministrazioni pubbliche centrali e gli enti locali) alla fine di agosto. (scarica) Le amministrazioni registrate nell'Ipa La rilevazione dei dati mostra che alla data del 31 agosto 2015 sono oltre 22.700 le amministrazioni registrate nell'Indice PA (di cui 9.145 oggetto della scadenza 6 giugno 2014 e oltre 13.500 della scadenza 31 marzo 2015) per un totale di oltre 54.000 uffici di fatturazione elettronica registrati, di cui 49.500 (pari a circa il 91%) hanno ricevuto almeno un file fattura dallo SdI. Si assottiglia sempre di più il numero delle amministrazioni non ancora registrate su Ipa; se alla scadenza del 31 marzo 2015 se ne contavano più di 1.000, al 31 agosto risultano essere diventate 250 circa, ovvero soltanto l'1,1% di tutte le strutture soggette a fatturazione elettronica.

Nel dettaglio il 30% di queste è composto soprattutto da unioni di piccoli Comuni, consorzi e parchi nazionali, il restante 70% è composto da enti pubblici produttori di servizi assistenziali, ricreativi e culturali. Le amministrazioni registrate nell'Ipa File fattura gestiti dallo SdI Il 90% dei file fattura gestiti dal Sistema di Interscambio sono stati correttamente inoltrati alle amministrazioni di riferimento, gli scarti a causa della presenza di diverse tipologie di errore, sono circa il 10% ma il numero di fatture con codice ufficio destinatario non identificato (cioè inviate dai fornitori con codice ufficio 999999, inserito in sostituzione del codice ufficio ordinario nel caso di mancata identificazione del corretto codice) è pari soltanto allo 0,2% dei file fatture gestiti.

File fattura gestiti dallo SdI Gli uffici di fatturazione elettronica nei Comuni Al 31 agosto 2015, i Comuni italiani risultano aver attivato un totale di 22.021 uffici di fatturazione elettronica, con un incremento del 18%, pari a circa 3.300 uffici, rispetto alla scadenza del 31 marzo.I comuni inadempienti che non hanno caricato nessun ufficio di fatturazione elettronica su Ipa a causa della mancata validazione del codice fiscale su Ipa, dell'indicazione di un indirizzo Pec non valido o della mancata iscrizione all'Indice delle pubbliche amministrazioni, si sono sensibilmente ridotti: erano 50 il 31 marzo 2015, sono rimasti in 2 il 31 agosto 2015. Sono 15 i Comuni che hanno attivato più di 50 uffici di fatturazione elettronica: tutti comuni capoluogo di grandi dimensioni (con oltre 80.000 abitanti) ad esclusione di Foligno.A Bolzano il numero degli uffici si è ridotto passando da 62 a 58, entrambi cancellati nel corso degli ultimi due mesi. Nell'ultimo mese, inoltre, Milano e Palermo hanno cancellato, rispettivamente otto e tre uffici di fatturazione elettronica.

Gli uffici di fatturazione elettronica nei Comuni La situazione nelle Regioni Per quanto riguarda gli uffici di fatturazione elettronica attivati dalle Regioni, sono passati dai 1.603 uffici al 31 marzo 2015 ai 1.661 il 31 agosto 2015. Negli ultimi due mesi la Basilicata ha cancellato venti uffici di fatturazione elettronica, mentre la Regione Liguria e l'Umbria solamente uno. Viceversa, la Sardegna ha attivato nove uffici di fatturazione elettronica mentre Veneto e Campania ne hanno attivati rispettivamente due e uno; nel complesso, il numero degli uffici attivati dalle Regioni sono diminuiti di dieci unità rispetto a giugno 2015.La distribuzione degli uffici varia sensibilmente tra Regione e Regione: tre Regioni (Campania, Lazio e Provincia Autonoma di Bolzano) hanno caricato almeno 200 uffici, tre (Sardegna, Provincia Autonoma di Trento e Veneto) più di 100 uffici, mentre solo cinque Regioni hanno caricato meno di dieci uffici. Solamente la Regione Molise ha deciso di non caricare altri uffici di fatturazione elettronica oltre a quello centrale e di accentrare, quindi, tutti i servizi di fatturazione elettronica in un unico ufficio. La situazione nelle Regioni