Mola di Bari: Colonna si allinea al fronte «Sì Vax» «Non basta l'autocertificazione»

Il sindaco impone ai genitori dei bimbi di esibire l'attestato della Asl

giovedì 23 agosto 2018

La Gazzetta di Bari 

MOLA DI BARI. Si allarga al Barese il fronte del «no» alla proroga della presentazione di avvenuta vaccinazione dei bambini sino a 6 anni. Dopo l'iniziativa di Alfredo Longo, primo cittadino di Maruggio in provincia di Taranto e di Antonio Tuotolo, sindaco di Lucerà nel Foggiano, i primi in Puglia a firmare, nei giorni scorsi, l'ordinanza che vieta nei due comuni l'accesso all'asilo nido e alla scuola dell'infanzia dei bambini sino a 6 anni non coperti da tutte le dodici vaccinazioni di base, anche il loro coUega di Mola di Bari, Giuseppe Colonna, ha deciso ieri di seguire la stessa strada, prendendo posizione sulla circolare del ministro Giulia Grillo che ha spostato al 2019 la data per mettersi in regola. «Nel mio Comune nessun bambino deve essere a rischio». Così il neoeletto sindaco del Cantiere civico che, con una ordinanza, ha an-ch'egli disposto che gli asili nido e le scuole dell'infanzia di Mola non accetteranno l'auto-certificazione sui vaccini, allineandosi così agli altri colleghi sindaci che nelle varie regioni italiane hanno ritenuto di garantire, con questo provvedimento, l'incolumità dei piccoli. Ben 500 i bambini di Mola interessati. «Come sindaco - spiega il 36enne Colonna -sono il primo responsabile della salute pubblica della mia comunità. Per questo, seguendo l'esempio di alcuni coUeghi di numerose città italiane, ho firmato apposita ordinanza che dispone la mancata ammissione a scuola per l'anno 2018-2019 per i bambini al disotto dei sei anni senza preventiva presentazione da parte dei genitori della certificazione, prevista per legge, relativa alle avvenute vaccinazioni». La presentazione di questa documentazione sarà, dunque, requisito necessario per l'ammissione, così come previsto dalla «legge Lorenzin -rimarca Colonna - attualmente in vigore». L'iniziativa va controcorrente rispetto a quanto disposto dal governo Conte. «Il governo centrale - risponde il primo cittadino di Mola - attraverso il Decreto Mille-proroghe ha deciso di far slittare all'anno prossimo l'obbligo di sottoporsi ai vaccini per i bambini in età scolare, prorogando però per quest'anno l'opzione dell'autocertificazione vaccinale, nonostante il parere contrario di medici e dirigenti scolastici. Nel mio Comune nessun bambino deve essere a rischio per colpa di una scelta politica che in molti consideriamo tanto pericolosa quanto incomprensibile. Esiste, infatti, una legge del 2000 che esclude l'autocer-tificazione in ambito sanitario e, fino a quando questa sarà vigente, non posso accettare che venga aggirata in alcun modo, motivo per il quale preferisco che non siano i genitori ad attestare di proprio pugno che il figlio sia stato vaccinato ma la competente Azienda sanitaria locale. Sono certo - conclude Colonna - che tanti altri sindaci ancora potranno replicare questa iniziativa, finalizzata unicamente alla tutela della salute dei nostri piccoli concittadini». Colonna, Longo e Tutolo non sono, tuttavia, isolati nella loro posizione. Neil' Anci Puglia si è discusso dell'argomento. Con i sindaci ci sono anche i medici pugliesi che, nei giorni scorsi, hanno incalzato con una nota la Regione: «I presidenti e i segretari della Società italiana di igiene e medicina preventiva (Siti), della Società italiana di pediatria (Sip), della Federazione dei pediatri (Fimp) e della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) chiedono che la Regione Puglia si opponga alla proroga relativa agli adempimenti previsti dalla legge 119/2017 per l'iscrizione alla scuola materna e dell'infanzia per l'anno scolastico 2018/19. Questo provvedimento potrebbe vanificare tutto il lavoro svolto in questi mesi da parte di tutta la comunità scientifica e operativa della sanità pubblica che ha consentito il raggiungimento di coperture vaccinali finalmente in grado di proteggere i bambini e i ragazzi verso terribili malattie che, ancora adesso, portano a gravi conseguenze».