In Puglia i medici protestano in corteo come i metalmeccanici.

Dignità e sicurezza per i medici

sabato 11 novembre 2017

Quotidiano Bari

Infatti, oltre seicento medici pugliesi (quasi un migliaio, invece, per gli organizzatori) hanno manifestato in corteo a Bari nella tarda mattinata di venerdì 10 novembre, per sollecitare il governo regionale a definire provvedimenti condivisi e sostenibili in materia sanitaria. Il raduno dei camici bianchi è avvenuto in piazza Giulio Cesare, di fronte all'ingresso del Policlinico ed il corteo, aperto dallo striscione "Basta con le morti annunciate - Dignità e sicurezza per i medici", si è messo in marcia alle ore 13,30 circa con destinazione il Palazzo della Regione di via Capruzzi, sede deh'aula del Consiglio. E di qui è poi confluito nel vicino Hotel Excelsior di via Giulio Petroni, dove nel primo pomeriggio si è svolta un'assemblea con i referenti regionali ed i segretari nazionali delle 14 sigle sindacali, rappresentative di medici di famiglia, ospeda- _ lieri pubblici e privati... ^ JJ { Bari } La protesta dei camici bianchi organizzata da ben 14 sigle, tra sindacati ed associazioni di categoria, contro la politica sanitaria di Emiliano I medici pugliesi in corteo come i metalmeccanici Giuseppe Palella In Puglia i medici protestano in corteo come i metalmeccanici. Infatti, oltre seicento medici pugliesi (quasi un migliaio, invece, per gli organizzatori) hanno manifestato in corteo a Bari nella tarda mattinata di venerdì 10 novembre, per sollecitare il governo regionale a definire provvedimenti condivisi e sostenibili in materia sanitaria. Il raduno dei camici bianchi è avvenuto in piazza Giulio Cesare, di fronte all'ingresso del Policlinico ed il corteo, aperto dallo striscione "Basta con le morti annunciate - Dignità e sicurezza per i medici", si è messo in marcia alle ore 13,30 circa con destinazione il Palazzo della Regione di via Capruzzi, sede dell'aula del Consiglio. E di qui è poi confluito nel vicino Hotel Excelsior di via Giu- lio Petroni, dove nel primo pomeriggio si è svolta un'assemblea con i referenti regionali ed i segretari nazionali delle 14 sigle sindacali, rappresentative di medici di famiglia, ospedalieri pubblici e privati, medici del territorio, specialisti convenzionati e accreditati, che hanno dato vita alla manifestazione di protesta contro la Regione Puglia, per la situazione della Sanità. Infatti, tra le istanze avanzate dai medici, una serie di temi su cui i sindacati insistono da tempo, quali le condizioni di lavoro, la tutela della salute dei cittadini con i servizi loro offerti, le prestazioni sanitarie ed i livelli essenziali di assistenza, i meccanismi di finanziamento ed i tetti di spesa, le carenze organizzative e strutturali del settore sanitario pugliese. La mobilitazione voluta ed organizzata dai principali sindacati e associazioni dei medici, ha ricevuto il sostegno formale di Forza Italia, Direzione Italia e Sinistra Italiana, benché gli organizzatori ci hanno tenuto ha sottolineare che hanno invitato i partiti a non politicizzare l'evento che ha avuto come unico scopo quello di essere una manifestazione dimostrativa e di lotta contro le linee di governo del settore da parte della Regione. In particolare, il partito Direzione Italia, rappresentato dal medico e capogruppo in Consiglio regionale, Ignazio Zullo, nell'ambito della manifestazione la "Giornata dello Schiaffo" dedicata alla Sanità in Puglia e fatta coincidere per la data con la protesta sindacale dei medici, ha fatto trovare ad accogliere i manifestanti sotto la sede regionale di via Capruzzi lo stesso Zullo ed il suo collega Luigi Manca, anch'egli consigliere del gruppo fittiano alla Regione, entrambi in camice bianco. Un'iniziativa, quella della "Giornata dello schiaffo" ad Emiliano, che - come è noto - ha provocato numerose polemiche tra Dit e la maggioranza di centrosinistra che sostiene il governatore pugliese, in particolare, con alcuni parlamentari pugliesi del Pd vicini ad Emiliano, che hanno presentato addirittura presentato un'interrogazione parlamentare, pelle stampe di Dit che riproducevano il volto del presidente della Regione Puglia schiaffeggiato. Infatti, secondo i Dem, in tali stampe di critica politica SI ravviserebbe "un messaggio di istigazione alla violenza", contrariamente a quanto sostengono i fittiani, che invece hanno ribadito il significato puramente goliardico e satirico della vignetta e dello slogan riprodotti sul manifesto. "Chiediamo ad Emiliano di incontraci e di non limitarsi ad ascoltarci, ma di tradurre - ha spiegato Filippo Anelli, il segretario regionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) - le nostre indicazioni nel sistema sanitario, a tutela della salute dei cittadini ed a tutela delle condizioni lavorative dei medici. Ora ci aspettiamo di essere davvero ascoltati dalla Regione". E, tra le principali richieste avanzate dai medici attraverso i rappresentati delle 14 sigle sindacali di categoria che hanno organizzato il corteo di protestale, figurano le indicazioni di appropriatez-za prescrittiva, le carenze organizzative e la sicurezza dei luoghi di lavoro. Nel corteo, snodatosi sino alla sede del Consiglio regionale, lo slogan più gridato era "sicurezza, equità e buona sanità", mentre tra gli striscioni spiccavano anche "più medicina e meno burocrazia" e "basta con le morti annunciate". La recente protesta dei camici bianchi in corteo dal Policlinico al Palazzo del Consiglio regionale ha comunque rappresentato un evento clamoroso nei 47 anni di storia della Regione Puglia. Infatti, neppure ai tempi del con-testatissimo ex governatore pugliese di centrodestra, Raffaele Fitto, per la chiusura di alcuni ospedali, o del suo successore di centrosinistra, Nichi Vendola, era mai accaduto che i camici bianchi scendessero in piazza in maniera così compatta. Un evento che, seppur scevro dalla politicizzazione a fini strumentali (come ci hanno tenuto ha sottolineare gli organizzatori), non può tuttavia passare come una manifestazione di protesta esclusivamente "tecnica". Perché non si può di certo sottacere che, in ogni caso, si è trattato di una contestazione che trova nella politica tutte le ragioni della sua messa in essere e che non tutte le forze politiche, infatti, hanno espresso solidarietà a tale protesta. E già questo, forse, è sufficiente a fare di detta manifestazione di protesta un evento non soltanto "tecnico".