Cmmc, la super coop dei medici di base

Nata a Milano, già curava 8.500 pazienti. In provincia hanno aderito da 85 dottori: potrebbero assistere 35mila cronici

sabato 05 agosto 2017

La Provincia Pavese

PAVIA. Sarà la più grande cooperativa di medici della provincia: ci sono già 85 soci, altri ne arriveranno entro il 30 settembre, se ne aspettano oltre 90. È la Cmmc, Cooperativa medici Milano Centro presieduta da Davide Lauri dal 2007 che ora riunisce anche i medici di famiglia che in provincia di Pavia hanno deciso di organizzarsi per gestire in prima persona i pazienti con malattie croniche, dopo la riforma regionale. 

«Abbiamo creato la sezione pavese di una cooperativa di medici che già esisteva - spiega Claudio Rovescala, medico di famiglia nella distretto di Corteolona e uno dei quattro promotori dell’iniziativa con Giorgio Monti (Voghera), Francesco Martire (Pavese) e Eugenio Gandolfi (Mortara) - utilizzata dai medici milanesi per i Creg, la sperimentazione della gestione dei cronici che ora la riforma ha allargato a tutta la regione». 

Nel 2011 Cmmc contava 100 medici e 8500 pazienti cronici seguiti a Milano, ora ci sono 240 medici di famiglia milanesi più gli 85 di Pavia e 18 pediatri di libera scelta e un bacino potenziale di oltre 70mila pazienti, 35mila solo a Pavia. «Non ci aspettavamo un’adesione così alta tra i colleghi - spiega Rovescala - ma crediamo che sia il medico di famiglia a dover continuare a gestire i suoi malati cronici: la gestione clinica, in questo modo, resta al medico, quella organizzativa alla cooperativa che fornisce ai medici che la costituiscono servizi utili a seguire i cronici». Perché nel nuovo modello di presa in carico del malato cronico sarà il medico (il gestore) a chiamare il paziente per programmare visite e controlli, aiutarlo a prenotarli, verificare che ci vada e segua le prescrizioni.

«Le cooperative di medici - spiega Lauri - nascono per aiutare i medici di medicina generale negli aspetti organizzativi. Con la sperimentazione Creg dal 2011 ci siamo specializzati nella presa in carico della cronicità attraverso un’organizzazione che permette di guidare e monitorare il paziente nel percorso e fornisce ai medici strumenti come telemedicina e telemonitoraggio, la gestione delle prenotazioni e gli accordi con le strutture. I risultati ci sono: abbiamo monitorato mille diabetici e dopo 5 anni di Creg il 75% è migliorato».

A Pavia la coop vuole sperimentare anche il teleconsulto con gli specialisti degli ospedali. Per aderire alla Cmmc i medici hanno versato 100 euro di iscrizione a fondo perduto e una quota di 500 euro che viene restituita nel momento in cui si esce dalla cooperativa. Se un malato cronico è paziente di uno degli 85 medici della coop, potrà scegliere se non cambiare nulla, scegliere il proprio medico come gestore oppure un altro gestore esterno. Se invece il proprio medico non ha aderito al sistema, si potrà scegliere solo di non avere un gestore o affidarsi a un gestore esterno (qualunque, purché non sia uno dei medici della cooperativa). 

«Eravamo titubanti
sui Creg, ma hanno funzionato - dice Rovescala -. Per questo abbiamo deciso di organizzarci al più alto livello e di stare dentro al nuovo sistema, con i nostri pazienti. Allo stesso tempo stiamo raccogliendo le cose che per noi sono da cambiare e le presenteremo alla Regione».