SCIOPERO: Accordo raggiunto E adesso?

Scotti: "La possibile soluzione di questa situazione di stallo deve partire dalla politica"

giovedì 21 maggio 2015

MD Digital : Simone Matrisciano

Un lungo confronto cominciato il 18 maggio alle 19 per affrontare i nodi di una trattativa ampiamente trascinata. Alla fine, l'accordo. Niente sciopero dei medici di famiglia. E adesso? Studi aperti e amici come prima? Sulla prima parte ne abbiamo la certezza, sulla seconda restano le ombre. Certo, appare sincera la volontà di collaborazione dopo l'incontro al Ministero della Salute al quale hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, il presidente del comitato di settore delle Regioni Claudio Montaldo, insieme con le federazioni di categoria che protestavano contro il mancato rinnovo della convenzione con il Sistema sanitario nazionale.

L'intesa raggiunta prevede prima di tutto l'impegno da parte di Governo e Comitato di settore a vigilare, indipendentemente dal testo dell'Atto di indirizzo, che le trattative per il rinnovo dell'ACN confermino e rispettino il profilo giuridico libero professionale dei medici convenzionati. Ogni condizione di subordinazione viene esplicitamente esclusa.

L'accordo prevede inoltre che ai medici venga garantito il mantenimento dell'autonomia organizzativa e che Governo e Comitato di Settore si impegnino a rispettare gli attuali livelli retributivi dei camici bianchi.

Nuova linfa riceve anche il maltrattato lavoro in team: ci si muoverà alla ricerca di meccanismi che possano sviluppare la capacità del lavoro di équipe, sempre nel rispetto del rapporto fiduciario medico-paziente.

Il Governo, inoltre, si impegnerà, previo confronto negoziale con le organizzazioni sindacali e le Regioni, ad applicare la decretazione prevista dalla Legge Balduzzi.

Infine tolto un altro boccone amaro ai sindacati: il Governo si impegnerà ad istituire un tavolo fra le Istituzioni (Governo e Regioni) e le Organizzazioni sindacali per innovare, migliorandoli, strumenti e procedure per le relazioni sindacali dell'area convenzionale.

Insomma, una politica che appare più coinvolta e convinta. D'altra parte era stato chiaro Silvestro Scotti, Vicesegretario Nazionale Fimmg intervistato da MD-Digital poche ore prima dell'incontro al Ministero: "La possibile soluzione di questa situazione di stallo deve partire dalla politica, che deve essere capace di giocare un ruolo di controllo sulle componenti tecniche coinvolte in questa lunga trattativa". Una politica che è spesso risultata assente ingiustificata o, ancor peggio, in deficit crescente di credibilità, soprattutto dopo il raggiungimento faticoso nei mesi passati dell'accordo politico sottoscritto dall'Assessore Montaldo, dal Comitato di Settore e dal Sottosegretario De Filippo, poi ritrattato. Una delegittimazione della classe politica coinvolta che, nella serata di ieri, ha probabilmente battuto i pugni sul tavolo, ma che deve dimostrare di essere, nei fatti, guidata da una volontà granitica. Così Scotti: "Il punto ora è avere un interlocutore chiaro. La politica è in grado di porsi come interlocutore affidabile rispetto al raggiungimento di obiettivi che erano dichiarati e concordati nei mesi scorsi?". Una situazione che pare essersi chiarita. Uno stallo che ha dato più volte la sensazione di assistere ad uno spettacolo maneggiato con grande capacità "da tecnici e non da politici".

Giacomo Milillo, Segretario Nazionale Fimmg, gli fa eco: "abbiamo apprezzato l'attenzione del Governo ai problemi che abbiamo posto, pur nei limiti degli spazi che leggi e Costituzione rimettono allo stesso Governo. Nel merito sottolineiamo le assicurazioni sul rispetto dell'autonomia professionale del medico di famiglia e dei livelli retributivi, e soprattutto l'impegno del Governo stesso a vigilare che vada avanti la trattativa per il rinnovo della convenzione".

Positive anche le parole del Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo: "la revoca dello sciopero dei medici di medicina generale è un grande risultato che abbiamo ostinatamente ricercato intanto per la tranquillità dei cittadini. Ma è anche un gesto di grande responsabilità delle parti in campo che ieri hanno costruito un rapporto di rinnovata fiducia per realizzare la buona sanità di domani". Una mediazione, condotta "in modo serio -precisa  De Filippo - da parte di tutti i protagonisti".

"A fronte della revoca dello sciopero - conclude  - che fonda le sue ragioni sulle preoccupazioni da parte dei medici che noi comprendiamo, abbiamo offerto un impegno tangibile che verificheremo sul campo fin dai prossimi giorni".

Quindi, gli studi dei medici di famiglia resteranno aperti. Il semaforo torna ad essere verde tra tecnici, sindacati e politici. Un triangolo che dovrà essere in grado di superare le tensioni vissute finora, trovando la sintesi politica e sindacale necessaria per raggiungere obiettivi condivisi.