OMCeO Bari: Lettera aperta ai Direttori Generali delle ASL Pugliesi

ANelli "I medici siano coinvolti nella programmazione sanitaria regionale"

lunedì 05 gennaio 2015

Qualche giorno fa la Giunta Regionale vi ha scelto per guidare le aziende sanitarie della nostra regione nominandovi Direttori Generali.

Alla vostra gestione sono legate le attese e le speranze di molti malati, ma anche di molti semplici cittadini pugliesi che ritengono la salute un bene, un dono da tutelare.

Se consideriamo le patologie croniche a maggiore prevalenza, come ipertensione, broncopneumopatia cronica, diabete mellito, sono oltre due milioni i cittadini che necessitano di assistenza continua, a cui si aggiungono i malati che richiedono assistenza per patologie acute.

A costoro gli operatori sanitari sia negli ospedali che sul territorio provano a garantire ogni giorno assistenza, nonostante le difficoltà derivanti da una non ottimale organizzazione del sistema sanitario regionale.

Un sistema che dovrebbe dichiarare gli obiettivi di salute con il Piano Sanitario Regionale che, come recita la LR 26 del 2005,  “individua obiettivi di salute, strategie e azioni prioritarie d’intervento del Servizio sanitario regionale (SSR) da raggiungere nel triennio di riferimento”, correlandoli con le risorse necessarie a realizzarli.

Negli ultimi tempi, invece, gli obiettivi di salute sono stati sostituiti da quelli economici, alterando totalmente la mission del sistema e creando sconcerto e disorientamento negli operatori sanitari. L’unico vero obiettivo è diventato il pareggio di bilancio, addirittura per alcune aziende l’attivo di bilancio, mentre diminuiscono sempre più medici e operatori sanitari, le liste di attese si allungano e i servizi – a causa della carenza di personale – diminuiscono.

“Le spese per l’acquisto dei beni hanno invece continuato a crescere a ritmi sostenuti, superando sensibilmente il livello indicato nel Piano di Rientro... A seguito di tali dinamiche, le spese della gestione diretta, pur in forte rallentamento (da 5,5 a 0,3 per cento), sono risultate superiori del 5,6 per cento rispetto all’obiettivo” (Banca d’Italia – Economia della Puglia – Giugno 2014).

A tutto ciò si aggiunge una dissennata burocratizzazione che ha come unico scopo quello di far proliferare “l’apparato”, dimenticando che ogni professione, e in particolare quella medica, è retta sul principio dell’autonomia e della responsabilità.

Come medici ci sentiamo estranei a questo sistema che si pone solo obiettivi economici invece di occuparsi della tutela della salute.

Vorremmo che ripartisse quel processo riformatore che nel 2005 consentì alla Puglia di varare la Legge Regionale n. 26: “Principi e organizzazione del Servizio sanitario regionale” che avviò la riforma del nostro sistema sanitario.

Un processo che considerava la partecipazione degli operatori sanitari e dei cittadini essenziale per il buon funzionamento e l’efficienza del sistema.

Un processo che non si è mai completato e che non ha coinvolto nella programmazione le professioni sanitarie. Gli Ordini delle professioni sanitarie, pur essendo organi sussidiari dello Stato, continuano a registrare da parte degli amministratori regionali e delle ASL pregiudizi e preclusioni allo svolgimento delle funzioni di partecipazione previste dalle norme di legge.

In un sistema burocratizzato, che non tiene in giusta considerazione i valori deontologici, i medici diventano infatti semplici esecutori che devono rispettare il budget loro assegnato. Per noi, invece, la definizione degli obiettivi di salute e degli strumenti per perseguirli sono scelte fondamentali che devono essere effettuate dai medici e dagli operatori della sanità.

Sono i medici, infatti, che attraverso la ricerca possono indicare le priorità nella cura o nella prevenzione delle malattie. L’arte medica consiste non solo nella cura della singola persona, ma anche nella tutela della salute dell’intera comunità.

I medici, a differenza dei burocrati, oltre alle leggi hanno un codice deontologico a cui hanno giurato fedeltà, principi a cui far riferimento nell’esercizio della professione, doveri da rispettare. “Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell'Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia, in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera” (art. 3 Codice di deontologia medica).

Cura, assistenza, prevenzione, rispetto delle persone e non risparmio, spending review o pareggio di bilancio, sono i compiti del medico! La sostenibilità del sistema ci impone di valutare la migliore cura al costo più basso, cioè l’appropriatezza delle prestazioni, non il risparmio ad ogni costo! Appropriatezza, diagnostica o terapeutica, resta comunque un atto medico nel rispetto dell’autonomia nell’esercizio della professione.

A voi direttori chiedo di fidarvi dei vostri medici, di metterli nelle condizioni di operare in sicurezza per loro e per i cittadini che a loro si affidano, di non esporli a stress lavorativi che aumentano il rischio clinico, di ascoltarli perché sono i principali artefici della tutela della salute dei cittadini pugliesi!

 

Bari, 5 Gennaio 2015

 

                                                                                                          Filippo Anelli

(Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri della Provincia di Bari)