Farmaci innovativi, Lorenzin a Melazzini: “Aprire la prescrizione ai medici di famiglia”

Il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, plaude alla notizia

mercoledì 14 febbraio 2018

“Apprendiamo con soddisfazione che il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin condivide e supporta pienamente la scelta di consentire ai medici di Medicina Generale la facoltà, ad oggi riservata agli specialisti di branca, di prescrivere medicinali innovativi, che abbiano dimostrato un adeguato profilo di efficacia e sicurezza, per alcune patologie croniche diffuse”.

Così“Apprendiamo con soddisfazione che il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin condivide e supporta pienamente la scelta di consentire ai medici di Medicina Generale la facoltà, ad oggi riservata agli specialisti di branca, di prescrivere medicinali innovativi, che abbiano dimostrato un adeguato profilo di efficacia e sicurezza, per alcune patologie croniche diffuse”.

Così il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, plaude alla notizia dell’istanza inviata all’Aifa dal Ministro della Salute che già dai primi di febbraio, infatti, subito dopo la riunione del Tavolo sulla Cronicità, aveva scritto al Direttore Generale dell’Aifa Mario Melazzini, per chiedergli di ‘valutare la possibilità di individuare alcune patologie croniche diffuse, i cui trattamenti siano oggi prescrivibili esclusivamente dai medici specialistici, e di estendere tale facoltà anche ai medici di medicina generale’.

“In questo modo – scrive Lorenzin nella lettera, che alleghiamo, – i medici di medicina generale potranno non solo prescrivere terapie ormai consolidate e sicure ma anche monitorare l’andamento dei piani terapeutici, a vantaggio di una maggiore aderenza terapeutica e riduzione dei tempi di accesso alle cure”.

“Apprezziamo l’iniziativa del Ministro – continua Anelli -, che va nel duplice senso positivo di venire incontro alle necessità dei pazienti cronici, che potranno essere curati sul territorio nella miglior maniera possibile, e di riconoscere a tutti i medici, come previsto anche dal nostro Codice Deontologico, oltre che dalla Legge, “le competenze previste negli obiettivi formativi degli Ordinamenti didattici dei Corsi di Laurea, integrate e ampliate dallo sviluppo delle conoscenze in medicina, delle abilità tecniche e non tecniche connesse alla pratica professionale, delle innovazioni organizzative e gestionali in sanità, dell’insegnamento e della ricerca”. Non solo: le ricadute di una tale scelta, se attuata, sarebbero oggettive per tutto il Servizio Sanitario Nazionale, in termini di maggior economicità, efficienza e aderenza terapeutica. Siamo certi che il Direttore Melazzini, che conosciamo come collega e persona sensibile alle necessità dei pazienti e del Servizio Sanitario, saprà prendere una decisione rapida e competente in materia”.
che già dai primi di febbraio, infatti, subito dopo la riunione del Tavolo sulla Cronicità, aveva scritto al Direttore Generale dell’Aifa Mario Melazzini, per chiedergli di ‘valutare la possibilità di individuare alcune patologie croniche diffuse, i cui trattamenti siano oggi prescrivibili esclusivamente dai medici specialistici, e di estendere tale facoltà anche ai medici di medicina generale’.

“In questo modo – scrive Lorenzin nella lettera, che alleghiamo, – i medici di medicina generale potranno non solo prescrivere terapie ormai consolidate e sicure ma anche monitorare l’andamento dei piani terapeutici, a vantaggio di una maggiore aderenza terapeutica e riduzione dei tempi di accesso alle cure”.

“Apprezziamo l’iniziativa del Ministro – continua Anelli -, che va nel duplice senso positivo di venire incontro alle necessità dei pazienti cronici, che potranno essere curati sul territorio nella miglior maniera possibile, e di riconoscere a tutti i medici, come previsto anche dal nostro Codice Deontologico, oltre che dalla Legge, “le competenze previste negli obiettivi formativi degli Ordinamenti didattici dei Corsi di Laurea, integrate e ampliate dallo sviluppo delle conoscenze in medicina, delle abilità tecniche e non tecniche connesse alla pratica professionale, delle innovazioni organizzative e gestionali in sanità, dell’insegnamento e della ricerca”. Non solo: le ricadute di una tale scelta, se attuata, sarebbero oggettive per tutto il Servizio Sanitario Nazionale, in termini di maggior economicità, efficienza e aderenza terapeutica. Siamo certi che il Direttore Melazzini, che conosciamo come collega e persona sensibile alle necessità dei pazienti e del Servizio Sanitario, saprà prendere una decisione rapida e competente in materia”.