Il medico di base non sfugge a «Gerico»

Lo ha chiarito la III sezione del Tar del Lazio con la sentenza 9339 depositata il 3 settembre scorso

sabato 06 settembre 2014

Sole24ore

Anche gli specialisti di medicina generale devono essere sottoposti agli studi di settore attraverso i quali viene determinato il livello di reddito da lavoro autonomo. Lo ha chiarito la III sezione del Tar del Lazio con la sentenza 9339 depositata il 3 settembre scorso, respingendo il ricorso con cui la Federazione italiana medici e di medicina generale chiedeva l'annullamento del provvedimento dell'agenzia delle Entrate che ha incluso nel meccanismo anche i medici di medicina generale.

Nel ricorso la Federazione reclamava «l'inapplicabilità della normativa in virtù della particolare natura del rapporto di convenzionamento con il Servizio sanitario nazionale» che regola ogni aspetto dell'attività professionale dei medici di base. Per il Tar, invece, le argomentazioni proposte «non appaiono idonee a ritenere l'illegittimità dell'applicazione degli studi di settore ai medici di medicina generale», mentre «l'interesse pubblico alla individuazione dei contribuenti infedeli e delle fonti di reddito sottratte alla imposizione tributaria, appare prevalente rispetto alle difficoltà lamentate derivanti dall'applicazione dell'istituto in esame».