Il virus dell'influenza si è modificato, altri due pazienti gravi

L'allarme dei medici: "Protezione parziale anche per chi è vaccinato"

domenica 01 febbraio 2015

Repubblica Barii - 1 febbraio - Il ceppo è driftato. Si dice così tecnicamente. Praticamente vuol dire che il virus, durante la diffusione e la circolazione, è mutato. "Leggermente modificato rispetto a quello isolato per il vaccino - spiega la professoressa Maria Chironna, responsabile della sorveglianza virologica dell'influenza della Regione Puglia questo comporta una protezione parziale e non totale anche nei soggetti vaccinati". Al centro dell'attenzione nei laboratori di epidemiologia molecolare del Policlinico di Bari, dove medici e biologi lavorano fianco a fianco per isolare virus e monitorare la pandemia influenzale, c'è ora il drift dell'H3N2.

Sebbene si tratti del virus meno diffuso al momento, con solo il 20% dei casi di pazienti colpiti da questo ceppo (l'80% sono invece H1N1), la sua evoluzione desta qualche preoccupazione. "Non un allarme - ci tiene a precisare la professoressa Chironna - ma sicuramente un elemento che ci fa mantenere alta la guardia".

Sono due, infatti, i casi gravi di pazienti colpiti dal ceppo driftato di H3N2: uno ricoverato al San Paolo di Bari e l'altro all'ospedale di Tricase in Salento. "Il problema - spiega ancora la docente - è che i virus mutano in continuazione e questo fa sì che anche i soggetti vaccinati non siano coperti completamente dal contagio. C'è insomma una minore copertura vaccinale, una protezione limitata e non totale dal virus". In poche parole anche chi si è vaccinato può contrarre il virus influenzale nel suo ceppo modificato. Anche se le probabilità sono basse visto che a circolare è, nella stragrande maggioranza dei casi, l'H1N1 contro il quale il vaccino è perfettamente funzionante.

A oggi, stando agli ultimi dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale diretto dalla professoressa Cinzia Germinario, sono 34 in tutta la Puglia i casi gravi di influenza tra cui i due del ceppo H3N2. Il bilancio è di sei decessi, l'ultimo quello di un 69enne affetto da una neoplasia che era ricoverato al Vito Fazzi di Lecce. Per la maggior parte dei casi, però, si trattava di soggetti non vaccinati e affetti da altre patologie.

"Questa è la fase in cui ci vuole maggiore cautela - conclude la responsabile della sorveglianza influenzale - abbiamo ormai raggiunto il picco dell'influenza. Auspichiamo che dalla prossima settimana i casi possano diminuire". La curva dell'incidenza, salita fino a doppiare i casi dello scorso anno, potrebbe entro sette giorni tornare a scendere.