Emendamento Crimi' sul concorso in Medicina Generale: A chi giova davvero ?

“L’accesso al corso di Formazione va migliorato con chi si occupa quotidianamente del settore”

sabato 12 dicembre 2015

COMUNICATO FIMMG FORMAZIONE

L’accesso al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale è sotto i riflettori in questi giorni: il 26 novembre è stato presentato l’emendamento n. 3444/VII/1.20 alla legge di stabilità ad opera della VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione), che opera una serie di cambiamenti sostanziali per l’accesso al Corso, trasformandolo di fatto in un concorso a livello nazionale.

Il 9 dicembre, in occasione di un convegno tenutosi presso l'OMCeO di Bari, la Coordinatrice Regionale di FIMMG Formazione Puglia, dr.ssa Filomena Parisi (foto), ha consegnato all'Onorevole F. Gelli, uno dei firmatari dell’emendamento, un documento in cui sono descritte le profonde perplessità relative alla proposta ed un'analisi sui possibili scenari conseguenti alla sua approvazione.

Gli scenari che si aprirebbero in caso di approvazione dell’emendamento sono infatti allarmanti.
L’esiguo importo della borsa di studio a cui sono soggetti i formandi, unita alle severe restrizioni relative alla compatibilità di  altre attività lavorative con il corso, renderebbe estremamente difficoltoso il  trasferimento in altra regione e la possibilità di sostenere le spese risultanti; inoltre, questa proposta tende a vanificare l’insegnamento delle peculiarità dei singoli Sistemi Sanitari regionali, poiché molti colleghi seguirebbero il corso in regioni diverse da quelle in cui hanno effettivo interesse a svolgere la professione; infine, una graduatoria nazionale renderebbe ulteriormente nebulosa la realizzazione della  programmazione regionale dei fabbisogni di medici nelle singole regioni.

Ma soprattutto, FIMMG Formazione Puglia pone l’accento sulle ulteriori insidie che si nascondono dietro l’apparente semplificazione del sistema. “Vengono completamente eliminate le attuali competenze delle singole regioni nella emanazione dei bandi di accesso, nella produzione delle prove di esame e nella scelta delle commissioni” afferma la dr.ssa Parisi “mentre viene rimandato per tutto questo al D.lgs 368/99, lo stesso che regola la formazione specialistica. Di fatto, questo produce una totale integrazione del concorso per la Medicina Generale con quello delle specialità universitarie, che hanno regole completamente diverse nell’attribuzione dei punteggi e nella prova di esame. Come si inseriranno queste modifiche rispetto agli obblighi di legge relativi alle date di inizio e fine corso? E quali conseguenze potranno avere dopo il corso sui  tempi di attesa necessari per l’ingresso in graduatoria regionale di Medicina Generale?” .

Con un così lungo elenco di incognite, è naturale conseguenza domandarsi a chi giovi veramente un  simile provvedimento. “Non sarebbe la prima volta che il nostro Corso viene insidiato da politiche che non rappresentano le reali necessità della formazione in medicina Generale. Il ruolo chiave che le cure primarie stanno sempre più acquisendo all’interno del SSN e le  buone prospettive occupazionali del settore, suscitano un interesse sempre maggiore. Forse qualcuno spinge  per poter entrare nella Medicina Generale dalla porta di servizio, invece che dalla strada maestra di una scelta consapevole e entusiasta” ha detto ancora la dr.ssa Parisi.

L’accesso alla Medicina Generale deve essere normato sulla base delle analisi di chi si occupa quotidianamente di questo ambito. Servono interventi tecnico-procedurali specifici ed iniziative concordate, così come già proposto dal nostro Segretario Nazionale Giacomo Milillo. Chiediamo alla politica un impegno reale per il miglioramento della formazione all’interno del Corso. A chi afferma che siamo contro il cambiamento, rispondiamo che sono state numerose le proposte migliorative presentate da FIMMG Formazione nel corso degli anni, ma stranamente molte di esse, anche quelle a costo zero, sono state bloccate spesso all’ultimo momento da interferenze di parti terze”.

La Formazione in Medicina Generale per troppo tempo ha ricevuto dalla politica promesse mai mantenute. Con urgenza è necessario attuare una riforma che introduca nuovi elementi di qualità ed eccellenza nel corso, migliorando la condizione di corsisti senza alterarne la sua vocazione territoriale. Fondamentali in questo senso l’adeguamento della borsa di studio o meglio la sua integrazione attraverso l’istituzione delle attività professionalizzanti previste dalla Legge Balduzzi, e la definizione di un core curriculum nazionale, attraverso la stesura degli obiettivi formativi del corso, che proprio nel decreto 368 del ’99 erano demandati a decreto del Ministero della Salute, firmato nel 2006 ma privo proprio dei contenuti relativi alla didattica.

Noi siamo sempre pronti a dare il nostro contributo - conclude la dott.ssa Parisi - E difenderemo con tutti i mezzi a nostra disposizione il nostro futuro”.


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