Sanità, ci sono 450 milioni spesi male

Il dossier dell'Ares sulle spese negli ospedali: male la Asl di Bari, bene la Bat. "Le criticità? Il personale e i farmaci

sabato 27 maggio 2017

Repubblica Bari

ANTONELLO CASSANO Poco meno di mezzo miliardo di euro. Tanto costa la cattiva gestione fra i reparti pugliesi. Razionalizzando la spesa la Puglia potrebbe risparmiare fino a 453 milioni di euro. Una cifra enorme, il doppio di quanto la Regione spende ogni anno in mobilità passiva: vale a dire i soldi sborsati per pagare i viaggi della speranza e il turismo sanitario dei pazienti pugliesi negli ospedali delle altre regioni. A calcolare i possibili risparmi che si potrebbero tirar fuori da una migliore gestione degli ospedali è stata l'Ares, l'agenzia regionale sanitaria guidata dal commissario straordinario Giovanni Gorgoni. Per mesi l'agenzia ha lavorato al progetto per confrontare gli attuali costi nei reparti con i costi standard, ovvero i costi minimi per prestazioni e servizi attuati dagli ospedali più efficienti. Costi da non superare per valutare efficienza e efficacia dell'azione pubblica. I risultati della ricerca sono sorprendenti: attualmente la rete ospedaliera pubblica pugliese costa 2 miliardi e 837 milioni di euro. Gran parte della cifra è utilizzata nei ricoveri che pesano per 2 miliardi, il resto in specialistica (631 milioni) e pronto soccorso ( 162 milioni). La sorpresa arriva nel momento in cui si calcolano i costi attesi utilizzando i parametri dell'efficienza standard, a parità di casi. La spesa per mantenere in piedi gli ospedali pubblici si ridurrebbe a 2 miliardi 384 milioni di euro. Verrebbe dato un taglio netto ai ricoveri, che peserebbero un miliardo 754 milioni di euro. La spesa per specialistica scenderebbe a 467 milioni e quella per pronto soccorso sarebbe invariata. In totale, applicando i costi standard, la Puglia riuscirebbe a spremere un tesoretto da 453 milioni. In sostanza nei bilanci della sanità pugliese questa montagna di soldi si poteva spendere meglio, garantendo la stessa assistenza. Ma non si tratta di sprechi o di soldi da restituire, spiegano i tecnici dell'agenzia sanitaria. In prima fila nella lista delle aree da rendere più efficienti ci sono farmaci, dispositivi sanitari e personale. La ricerca è interessante, anche perché individua grosse differenze di spesa fra le varie Asl. L'azienda sanitaria locale di Bari, la più grande della Puglia, è la meno efficiente di tutte: registra 102 milioni di euro di spesa in più a causa di mancata efficienza. Male anche Policlinico di Bari (in rosso di 63 milioni ), le Asl di Taranto e Lecce (+62 e +81 milioni spesi in più). Non va meglio a Foggia (+36) e Brindisi (+53). Si registra però anche un'eccezione positiva. Si tratta dell'Asl Bat, che è riuscita addirittura a far meglio di quanto previsto dai costi standard. L'azienda sanitaria della sesta provincia spende 1,5 milioni di euro in meno di quanto ipotizzato applicando le regole dell'efficienza in corsia. La Puglia è stata la seconda Regione d'Italia, dopo il Friuli Venezia Giulia, ad aver avviato più di un anno e mezzo fa il sistema di misurazione dei costi standard. L'obiettivo della ricerca portata a termine da Gorgoni è quello di realizzare una mappa da fornire all'assessorato regionale alla Sanità per individuare le sacche di inefficienza presenti nei servizi ospedalieri. Resta però un paradosso, rimarcato dallo stesso dirigente dell' Ares. Pur essendoci un equilibrio di bilancio in sanità ( 7 miliar- di 751 milioni di costi a fronte di 7 miliardi 749 di ricavi), all'interno dell'assistenza garantita negli ospedali pubblici si può risparmiare mezzo miliardo di euro. Risorse che attualmente vengono spese in maniera non adeguata dal sistema. Le soluzioni? Aumento della produttività e riordino ospedaliero. Ma anche più centri di eccellenza sul territorio, rimarcano i tecnici dell'Ares.