Assemblea Continuità Assistenziale Puglia

Categoria sotto attacco: nel mezzo della tempesta, barra dritta in direzione Ruolo Unico

martedì 14 marzo 2017

Cari colleghi, il 10 Marzo 2017 ha avuto luogo l’assemblea regionale Continuità Assistenziale Puglia.

L’incontro è stato un’utile occasione di aggiornamento dettagliato e confronto con tutti i colleghi, sulle analisi e sulle azioni condotte dal sindacato, sia a livello nazionale che regionale.

Sono stati illustrati ai presenti, il contesto attuale della sanità, quello delle cure sul territorio e i possibili scenari che il futuro potrebbe riservare ai medici di Continuità Assistenziale. Un futuro ricco di insidie, come dimostrano i continui attacchi alla categoria ed alla Medicina Generale tutta.
È infatti evidente una resistenza da parte delle istituzioni a riconoscere la Continuità Assistenziale come parte integrante delle Cure Primarie, così come invece dispone in maniera inequivocabile la Legge Balduzzi, secondo la quale il servizio di ex guardia medica deve confluire nel Ruolo Unico.

Al contrario, si ripetono i tentativi da parte della politica di dirottare il nostro settore verso quello della Emergenza-Urgenza, confermando l’incapacità di chi governa di pensare ad un sistema di cure in grado di prevenire le acuzie grazie ad un potenziamento delle cure a domicilio, della prevenzione ed in generale di un investimento assistenziale sulle cronicità.

Eppure, le analisi dei dati mostrate ai colleghi dimostrano che la Continuità Assistenziale pugliese è un servizio efficiente, con prestazioni migliori rispetto alla media nazionale per quel che riguarda la capacità di ridurre il numero di ricoveri e le chiamate al servizio di Emergenza-Urgenza. La Continuità è un servizio quindi che realmente migliorerebbe la capacità di presa in carico del paziente.

Ma è tutta la Medicina Generale ad essere vittima di una gestione economicistica della Salute che mira a svuotare di compiti e funzioni l’area, per indirizzarli ad altri soggetti, medici e non, operanti nella Sanità.

L’imminente carenza di medici di famiglia, evidenziata dai dati dei nostri studi, rischia di essere in questo senso un fattore di forte vulnerabilità.
È stato affrontato poi il tema della sicurezza. Una sicurezza che l’assemblea non individua soltanto nella difesa, attraverso dispositivi o personale preposto, da possibili aggressioni; ma che va garantita anche nella reale agibilità delle strutture, sempre più trascurate dalle ASL. Negli anni, le amministrazioni locali si sono dimostrate sorde ad ogni tipo di iniziativa condotta da Fimmg: tavoli tecnici, dossier sulle sedi, coinvolgimento dei prefetti, ecc.

Diventa improcrastinabile, a questo punto, avviare un forte processo di rivalutazione delle funzioni dei medici della Continuità Assistenziale, non potendo più essere sostenibile per la categoria la “ghettizzazione” esistente nell’attuale sistema, e diventa un dovere della categoria affermarsi nel sistema assistenziale con un ruolo ed obiettivo professionale non più secondario, lavorando in sedi fortemente umilianti per qualsiasi cittadino e ancor più per un professionista della sanità.

In continuità con la conferenza stampa di lunedì 6 marzo all’Ordine dei Medici di Bari si è stati tutti concordi nel continuare l’azione di denuncia nelle sedi opportune. All’azione condotta dagli Ordini Pugliesi, si affiancherà quella di Fimmg in un tavolo tecnico sul Settore con il Direttore dell’Area Promozione della Salute, Giancarlo Ruscitti.

Il Progetto del Ruolo Unico, nel riaffermare la centralità della Medicina Generale nel sistema delle Cure Primarie, rappresenta lo strumento che da un lato consentirà ai medici della Continuità Assistenziale di completare quel processo di “allontanamento” dal sistema Emergenza-Urgenza, dall’altro permetterà di integrarli in nuove funzioni professionali più vicine a quelle della medicina di famiglia e quindi più consone ad un concetto unico di Medicina Generale. 

Il percorso per la valorizzazione del medico di Medicina Generale a Ruolo Unico passa anche attraverso la valorizzazione del percorso formativo in Medicina Generale dei colleghi del CFSMG.

Occorre individuare gli strumenti organizzativi ed economici nell’ambito delle rispettive responsabilità del Governo e delle Regioni per una soluzione delle criticità di tale percorso.

Prevenzione, domiciliarità, presa in carico della cronicità attraverso Audit, diagnostica di I livello (in totale integrazione con gli altri attori - medici a quota capitaria - eliminando la cosiddetta concorrenza sulle scelte anche attraverso la condivisione di obiettivi assistenziali), sono il cardine della Medicina Generale del futuro e la scommessa è essere pronti a governare il cambiamento.

IL SEGRETARIO REGIONALE FIMMG CA
PIETRO DRAGO