Celiachia e gluten sensitivity secondo i medici delle cure  primarie

Risultati dell’indagine Health Monitor di CompuGroup Medical Italia.

mercoledì 16 aprile 2014

Risultati dell’indagine Health Monitor di CompuGroup Medical Italia. 
 
14 Aprile 2014: Celiachia e sensibilità al glutine una nebulosa per i medici di base. Mancano 
formazione e informazione e spesso la  conoscenza del  giusto test. E’ quanto  vien fuori 
dall’ultima  indagine  CGM  HEALTH  MONITOR  di  CompuGroup  Medical  Italia  in 
collaborazione con il Sole24Ore Sanità. 
I medici delle cure primarie alle prese con la gestione dei pazienti affetti da celiachia o dalla 
ormai molto diffusa intolleranza al glutine, fotografati dalla survey online realizzata da 
CompuGroup Medical Italia con il programma CGM Health Monitor in collaborazione con Il 
Sole-24Ore Sanità, denunciano un gap formativo (solo il 18% ritiene di essere stato formato 
durante gli studi) ed infatti il 53% dichiara di aver poi frequentato dei corsi specifici. 
Il crescente riscontro di reazioni avverse all’assunzione alimentare di cereali contenenti 
glutine, rende lo studio delle potenziali espressioni tossiche di tale proteina oggetto di 
indiscutibile attualità, sia per le molteplici e variabili implicazioni sul piano fisiopatologico e 
clinico, sia per il pesante impatto socio-assistenziale e gestionale. I più aggiornati 
inquadramenti epidemiologici indicano che la malattia celiaca colpisce alle nostre latitudini 
non meno di 1 persona su 100. Ma la gluten sensitivity - entità nosologica di più recente 
identificazione - sembrerebbe interessare almeno il 6% della popolazione. E’ inoltre noto e 
documentato che, almeno per la celiachia, l’alterata sensibilità al glutine comporta il 
coinvolgimento non solo dell’apparato gastroenterico ma interseca molteplici processi 
fisiopatologici di chiara e rilevante valenza sistemica. 

La problematica ha ripercussioni culturali e socio-ambientali, nonché un impatto 
determinante oltre che nella gestione clinica, anche nella ridefinizione delle politiche 
assistenziali a supporto dell’ampia fascia di popolazione interessata. Una diagnosi tempestiva 
può migliorare la qualità della vita di un individuo, prevenendo la comparsa di complicanze 
talora gravi. Il ruolo dei medici di base e dei pediatri è particolarmente importante per 
l'intuizione diagnostica ed un sostegno concreto nella cura. 
Ma i giudizi e le conoscenze che caratterizzano la preparazione di MMG e Pediatri sembrano 
essere in altalena, secondo quanto emerge da questa indagine alla quale hanno risposto 
1.134 medici (798 Mmg e 336 Pdf) nel periodo 10-16 marzo 2014. I medici intervistati vanno 
con i piedi di piombo nell’affrontare la patologia e solo il 27% esclude i prodotti glutinati dalla 
dieta nel caso di celiachia acclarata, ammettendoli in tutti gli altri casi. Il 54% dei medici poi 
ritiene sia utile condividere la gestione del paziente con gli specialisti. 
Un dato non trascurabile e sul quale lavorare è quel 26% dei medici che non sa esattamente 
cosa sia la gluten sensitivity ed il 30% che non sa distinguere tra questa patologia e la 
celiachia. Inoltre è solo il 40% che sa con esattezza come si diagnostica (con quali esami) la 
sensibilità al glutine. E ad aiutare i medici del territorio non sembrano neanche servire le 
campagne informative che il Ministero della Salute ha recentemente messo in campo, visto 
che il 26% dichiara di non conoscerle, il 27% le giudica inefficaci ed il 38% mediamente 
efficaci. 
Il dettaglio di tutte le risposte all’indagine è consultabile sul sito del progetto CGM-Health 
Monitor, all’indirizzo www.cgm-healthmonitor.it, sul sito corporate di CGM www.cgm.com/it 
e su quello del Sole 24 Ore Sanità.