La spesa farmaceutica e i medici di famiglia

La Regione taglia, loro si sentono criminalizzati

mercoledì 01 febbraio 2017

La Gazzetta del Mezzogiorno

La «Gazzetta» ha raccontato ieri le misure messe in atto dalla Regione per la riduzione della spesa farmaceutica. Sulla questione interviene Filippo Anelli, segretario regionale della Fimmg (Federazione italiana medici di famiglia). Ho letto con amarezza l'articolo apparso sulla «Gazzetta» relativo alla spesa farmaceutica per le statine. Non si possono utilizzare i medici come capro espiatorio mediatico delle inefficienze del sistema sanitario. I medici pugliesi usano tutti gli strumenti a loro disposizione per mantenere elevati livelli di tutela della salute del cittadino, anche nel momento in cui prescrivono un farmaco. Le statine sono farmaci salvavita, in grado di ridurre significativamente la mortalità da eventi cardiovascolari. Il loro uso è quindi fortemente consigliato in tutti i pazienti che presentano un rischio di questo genere. È vero che nella nostra regione c'è un consumo maggiore di questo tipo di farmaci rispetto ad altre nei malati con un rischio cardiovascolare elevato, cioè quelli che hanno subito ad esempio un infarto. Tuttavia, la mortalità in Puglia è scesa in questo tipo di pazienti proprio grazie all'uso maggiore delle statine. Per quanto riguarda invece le cosiddette "statine d'oro", i medici in molti casi le prescrivono per ragioni cliniche, poiché hanno principi attivi di ultima generazione, sono più potenti e consentono di abbassare il colesterolo in maniera più rapida ed in misura maggiore rispetto ad altre meno costose, con una riduzione notevole dei rischi per il malato e quindi evidenti benefici. «Più in generale, sul consumo di farmaci -dice ancora Anelli - varrebbe la pena fare considerazioni di più ampio respiro in questa fase storica in cui la crisi economica ha inciso maggiormente sulle regioni a più basso reddito prò capite, come la Puglia, dove aumentano le malattie croniche, l'obesità e le patologie psichiatriche. In questo contesto, l'assistenza farmaceutica rappresenta oggi per i pugliesi l'unico presidio facilmente accessibile per far fronte ad un problema di salute. Inoltre, mentre la sanità pugliese attraversa una fase delicata di riorganizzazione, a fronte di una netta riduzione dei posti letto, scesi ben al di sotto della media nazionale, in presenza di una carenza significativa di personale sanitario, in assenza di idonei servizi territoriali che integrino il ricorso alle prestazioni ospedaliere, sono proprio i medici pugliesi che si sono fatti carico di garantire ai cittadini elevati liveUi di tutela di salute. E allora, prima di mettere un'intera categoria professionale all'indice, varrebbe la pena riflettere. (...) Il problema della sostenibilità di un sistema sanitario come il nostro, così come il caso della spesa farmaceutica pugliese, disallineata rispetto ad altre regioni, esiste e deve essere preso in carico da tutti gli attori del Ssn, medici compresi. Come Fimmg abbiamo espresso la nostra disponibilità al presidente Emiliano a verificare un percorso che riduca la spesa farmaceutica senza incidere negativamente sulla salute dei cittadini. La prescrizione delle statine a più basso costo e meno potenti, ad esempio, può essere utilizzata nei soggetti che possono essere facilmente portati a target, nella consapevolezza che il risparmio sulla spesa farmaceutica possa essere utile a salvaguardare la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale nel suo complesso e a vantaggio dei cittadini stessi. Risponde Massimiliano Scagliarmi Conosciamo bene l'«amarezza» della Fimmg: in un caso è arrivata a querelare la «Gazzetta» per aver raccontato di alcuni medici di famiglia scoperti a truffare la Asl di Bari, e un giudice ha dovuto spiegare che si trattava di una notizia, oltre che vera, doverosamente fornita ai cittadini. Nessuno vuole criminalizzare i medici, ci mancherebbe: non a caso ieri un medico (ospedaliero) ha illustrato ai lettori della «Gazzetta», con meno prosopopea, gli stessi concetti espressi in questa lettera. Tuttavia non solo sulle statine, ma su altri 12 farmaci, la Puglia è scandalosamente lontana dalle medie prescrittive nazionali con una curiosa predilezione per i farmaci ad alto costo: siamo un popolo di malati cronici che richiedono trattamenti particolari? 0 forse ci sono (anche) distorsioni che meritano di essere corrette? Lo sapremo presto: aspettiamo di vedere che effetto avranno sulla spesa farmaceutica le nuove misure messe in atto dalla Regione, e poi ne riparliamo. Senza amarezza.

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