118 sempre più nel caos (comunicato stampa)

Attualmente è disponibile una sola auto medica

giovedì 31 gennaio 2013

118 sempre più nel caos.

Con Delibera Regionale n. 2488 del 15/12/2009 pubblicata sul BURP n.6 del 12/01/2010 la Regione Puglia ha disciplinato la riorganizzazione del servizio 118 della Regione Puglia. Sulla base dell’Accordo Integrativo Regionale sottoscritto con le Organizzazioni Sindacali rappresentative della Medicina Generale che individuava le aree di intervento e non più le postazioni come modello organizzativo per garantire con maggiore efficienza l’assistenza sanitaria nei casi di emergenza.

Si adottò, cioè, un modello flessibile che consentisse la presenza di un medico in tutti i casi di emergenza. Il modello prevedeva la presenza nella stessa area di intervento di ambulanze non medicalizzate, ambulanze con la sola presenza di infermieri, ambulanze con infermieri e medici e auto mediche. Nel caso di intervento di emergenza qualora un’ambulanza con il medico non fosse disponibile la centrale avrebbe dovuto attivare l’auto medica garantendo la presenza del medico nel più breve tempo possibile.

Nella ASL di Bari le auto mediche  previste dal piano regionale di riorganizzazione del servizio emergenza territoriale sono 12, mentre le ambulanze medicalizzate con il medico a bordo sono 9 e i punti di primo intervento territoriali sono solo 7 (di cui 4 funzionanti solo nelle ore diurne per scelta unilaterale della ASL).  La ASL Bari invece, non ha ancora attivato le auto mediche in tutta la ASL. Attualmente è disponibile una sola auto medica. I punti di primo intervento sono passati da 7 a 14, in ragione della chiusura dei piccoli ospedali e senza alcuna autorizzazione regionale, mentre le ambulanze con il medico a bordo sono 28 invece delle 9 previste dal piano.

La Regione Puglia dovrebbe chiedere alla ASL  e spiegare ai cittadini per quale ragione, dopo aver adottato un piano regionale basato sulla valutazione da un lato delle risorse disponibili e dall’altro delle esigenze assistenziali dei cittadini, qualche ASL, come ad esempio la ASL di Bari, dopo tre anni continua invece a mantenere un servizio completamente diverso da quello previsto dalla programmazione regionale.

A  questo quadro già di per sè poco confortante, deve aggiungersi che ai medici del SET 118 è stato affidato anche il compito di effettuare trasporti secondari nell'ambito del progetto IMA-SCA. Il progetto non è mai stato condiviso in alcuna sede con gli operatori ed è stato contestato non solo dai medici del 118 ma anche dai Direttori delle Centrali Operative perchè seppur di altissimo valore per i pazienti, presenta modalità operative che espongono a rischi i pazienti, specie quando l'ambulanza non ha a bordo l'infermiere.

Bari, 31 gennaio 2013




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