Sicilia: Boom di ricette per gli antibiotici, ora le prescrizioni vanno motivate

Decreto dell’assessore alla Salute Baldo Gucciardi.

giovedì 17 novembre 2016

La Repubblica (Palermo)

Troppo utilizzati, spesso inutili e a volte addirittura pericolosi per la salute. È allarme in Sicilia per il boom di prescrizioni di antibiotici, usati persino per curare influenze o semplici raffreddori: l’Isola è nella black list nazionale con una spesa record di 71 milioni 940mila euro nel 2015. E anche nei primi nove mesi del 2016 i conti non tornano: quasi sette milioni di confezioni per un costo a carico delle casse pubbliche che sfonda i 36 milioni. Sono fuori dai tetti quasi tutte le province, tranne Catania, Ragusa e Caltanissetta. Per questo la Regione corre ai ripari con un decreto che impone ai camici bianchi (dagli specialisti ospedalieri ai medici di famiglia, ai pediatri) di compilare una scheda di monitoraggio ogni volta che prescrivono il farmaco. Un modo per tenere sotto controllo il fenomeno e scoraggiare le ricette “facili”. Ma già si annunciano barricate: la Cgil ha chiesto la revoca, mentre per oggi è in programma un vertice provinciale della Federazione italiana di medicina generale.

Il decreto appena firmato dall’assessore alla Salute Baldo Gucciardi riguarda gli antibiotici iniettabili, quelli per cui si registra lo sforamento maggiore. Oltre alla ricetta dematerializzata, il medico dovrà compilare il piano terapeutico dove precisa anche il motivo e la durata della cura. La scheda dovrà essere spedita all’Asp di competenza, che ne verificherà l’appropriatezza. Già dal 2014 è in vigore un decreto che chiede ai medici che sbagliano di restituire i soldi delle prescrizioni inutili. «Si tratta di un ulteriore passaggio che appesantisce il carico burocratico del medico di famiglia, sottraendo tempo al lavoro clinico», attacca Filippo Giannobile, coordinatore nazionale della Cgil Medicina generale. «Il risultato — aggiunge — sarà che le prescrizioni si abbatteranno soltanto perché il medico, già oberato di carte, rinuncerà a compilare la scheda. Anche i pazienti che ne hanno bisogno saranno costretti a comprare l’antibiotico a proprie spese oppure rinunceranno alle cure». Per Giannobile sono altre le misure da mettere in campo: «Basta attenersi alle note Aifa che disciplinano l’uso di questa categoria di farmaci, fare un decreto che introduca in ricetta l’indicazione della diagnosi e richiamare al rispetto delle regole i singoli medici iperprescrittori». L’assessore annuncia che terrà la barra dritta: «Il decreto  — spiega — ci consentirà di tenere sotto controllo le prescrizioni, come già è avvenuto per l’insulina e gli steroidi. Ne va della salute pubblica: la diffusione di infezioni antibiotico-resistenti è dovuta proprio all’uso smodato degli antibiotici». In vista c’è anche una stretta sugli inibitori di pompa: anche per questa classe di farmaci la Regione ha intenzione di introdurre una scheda per limitare il boom di spesa.