Farmaci, taglio da 20 milioni Ora sugli antibiotici la Regione punta al risparmio

La giunta vara una delibera per contenere drasticamente il consumo «eccessivo e inappropriato» di cinque medicinali

mercoledì 15 febbraio 2017

NUOVO QUOTIDIANO BRINDISI
Ridurre la spesa per l'acquisto degli antibiotici dell'80% e recuperare almeno 20 milioni di euro entro la fine del 2017. E' l'obiettivo che si pone la Giunta regionale che, ieri pomeriggio, ha approvato una delibera per tagliare i costi provocati da un consumo eccessivo e inappropriato di cinque farmaci antibiotici. Sotto osservazione, quindi, finiscono le prescrizioni dei medici: saranno i camici bianchi i primi a pagare di tasca propria se indurranno i loro pazienti ad acquistare e assumere antibiotici in maniera errata. Le Asl pugliesi, attraverso i loro uffici amministrativi, da oggi verificheranno l'andamento delle prescrizioni ogni due mesi e segnaleranno eventuali "comportamenti anomali". Le sanzioni previste per i medici vanno dal provvedimento disciplinare a quello amministrativo: oltre a diminuire le prescrizioni, i medici dovranno anche preferire i farmaci generici o equivalenti, meno costosi rispetto a quelli "griffati". Quindi, dopo la stretta sulle statine anticolesterolo, si passa ad un'altra categoria di medicine. 11 giro di vite era stato annunciato dal governatore Michele Emiliano nei mesi scorsi, la P-uglia è la seconda regione in Italia con la spesa farmaceutica più elevata. 1 dati elaborati dalla Scuola Superiore Universitaria Sant'Anna di Pisa evidenziano un altro dato negativo e rite- nuto "pericoloso": in Puglia c'è un "elevato ed anomalo consumo di antibiotici in età pediatrica rispetto alle media delle altre regioni", oltre il doppio. I ministeri della Salute e delle Finanze, nel dare il via libera al piano di riordino ospedaliero, hanno preteso un impegno ben preciso dalla giunta Emiliano: tagliare drasticamente questo costo eccessivo. Come? Scoraggiando l'uso scorretto degli antibiotici, sia in età adulta che pediatrica. Sono 12 le prescrizioni deliberate dalla Giunta, oltre al controllo bimestrale sulle prescrizioni e le sanzioni nei confronti dei medici, il governo Emiliano ha programmato una serie di azioni che dovrebbero comprimere la spesa. Innanzitutto, i medici di base dovranno, si legge nella delibera, "promuovere adeguata informazione nei confronti degli assistiti per un più cosciente utilizzo di tali medicinali". II direttore del dipartimento Promozione della Salute, Gianfranco Ruscitti, ha ricevuto mandato "di stipulare un apposito protocollo di intesa con gli Ordini dei medici provinciali". Inoltre, dovranno essere organizzati corsi formativi finalizzati all'uso appropriato degli antibiotici. La giunta regionale ha dato "mandato alla commissione regionale farmaci di predisporre, sulla base delle linee guida nazionali, un apposito documento di indirizzo volto a ridurre il fenomeno delle nrescri- zioni inappropriate di profilassi antibiotiche in ambito chirurgico, ivi compreso quello odontoiatrico". Infine, verranno programmate "campagne di formazione" dedicate ai medici e di informazione rivolte invece ai pugliesi. La Regione Puglia non può permettersi di fallire nell'obiettivo di tagliare i costi della farmaceutica, altrimenti rischiereb-be il "commissariamento". La spesa incide talmente tanto sui bilanci che basti pensare che i 70 milioni di passivo accumulati dalle sei Asl nel 2016 derivano quasi completamente dalla farmaceutica convenzionata. In particolare, a pesare è l'acquisto di nuovi medicinali per l'oncologia e per l'eradica-zione dell'epatite C. Si tratta di farmaci innovativi per i quali le aziende farmaceutiche si rifiutano di intervenire con il cosiddetto "pay back", ossia il dispositivo che costringe le imprese a partecipare ai costi quando la spesa raggiunge percentuali non autorizzate dalle norme. La Regione spera che su questo argomento possa intervenire il Parlamento approvando una nuova norma.