OMS. Nuove linee guida per l’eliminazione della malaria

Il gruppo di paesi partecipanti secondo OMS, sono avviati al raggiungimento di questo obiettivo entro il 2020.

giovedì 06 aprile 2017

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le nuove linee guida per l’eliminazione della malaria, “A framework for malaria elimination”, presentate nel corso di un forum globale cui hanno partecipato i responsabili dei programmi sanitari dell’E2020, il gruppo di paesi che, secondo le stime dell’OMS, potenzialmente sono avviati al raggiungimento di questo obiettivo entro il 2020.

“L’introduzione di strumenti di controllo della malaria su larga scala ha garantito una riduzione molto significativa nella diffusione della malattia”, ha dichiarato Pedro Alonso, Direttore del Global Malaria Programme. “Abbiamo nuovi orientamenti politici e strumenti che prima non erano disponibili, così come nuove strategie. Altri paesi stanno eliminando la malaria o compiendo, verso questo traguardo, costanti progressi che hanno richiesto una profonda revisione della nostra guida”.

Lo scenario del contrasto della malaria è cambiato in modo significativo da quando, nel 2007, l’OMS pubblicò il primo documento per l’eliminazione della malattia, rivolto essenzialmente ai paesi con livelli di trasmissione bassi o moderati. Il nuovo documento si rivolge a una platea più vasta e delinea le azioni affinché tutti i paesi endemici possano raggiungere e mantenere l’eliminazione della malaria. Nel testo vengono recepite le tre direttive del “Global Technical Strategy for Malaria 2016-2030”, pubblicato nel 2015 con l’obiettivo prioritario di eliminare la malaria in almeno 35 paesi entro il 2030: garantire l’accesso universale alla prevenzione, alla diagnosi e al trattamento; accelerare gli sforzi verso l’eliminazione e il raggiungimento dello status di malaria-free; rendere la sorveglianza uno strumento chiave.

Il framework definisce inoltre l’intensità di trasmissione della malattia un continuum, individuando al suo interno quattro livelli - alta, moderata, bassa, o molto bassa - valutati sia in base all’incidenza dei
casi che alla prevalenza dell’infezione. Anche la classificazione dei focolai di trasmissione, per facilitare la pianificazione degli interventi, è stata rivista e semplificata, riducendoli da sette a tre tipi: focolai attivi (trasmissione in corso trasmissione), residuali non attivi (trasmissione recentemente interrotta) e liberati (nessuna trasmissione da più di 3 anni).

Le linee guida incoraggiano i paesi a costituire comitati nazionali per l’eliminazione della malaria, che si riuniscano regolarmente per esaminare i progressi, le lacune e le tendenze. Nella consapevolezza che la trasmissione della malaria può variare notevolmente tra aree diverse all’interno di un paese, per essere efficaci i programmi devono essere calibrati individuando le strategie e gli strumenti più appropriati per ciascun contesto specifico. Per questo “la guida – come ha specificato infine Alonso – non costituisce un approccio “one size fits all”; in ogni paese gli interventi potranno essere adattati ai contesti locali”. 

Leggi la notizia sul sito dell’OMS