CPT: potenziare l’assistenza primaria abbassa la mortalità

Inaugurato il CPT di Casamassima: Anelli: Il medico di famiglia deve tornare ad essere referente primario per il cittadino

mercoledì 04 luglio 2018

Bari, 4 luglio 2018. “Mi auguro che l’ottima notizia dell’apertura del CPT di Casamassima sia l’avvio da parte della Regione di un potenziamento della rete di assistenza primaria” - commenta così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, l’apertura della nuova Casa della Salute di Casamassima - “Secondo il British Medical Journal il rapporto continuativo con il proprio medico è capace di incidere positivamente sul tasso di mortalità. Si investono milioni di euro in farmaci per ridurre di qualche punto la mortalità. Investire nei professionisti è sicuramente efficace e migliora il gradimento dei cittadini. La presenza dei medici di medicina generale h12 nei CPT del territorio va in questa direzione e permette di migliorare l’offerta per il cittadino perché rinforza il rapporto medico paziente”.

Secondo il Rapporto MEV sono quasi 90 mila i decessi all’anno dovuti alla mancanza di prevenzione primaria, quella, cioè, basata su interventi mirati a evitare a monte l’insorgenza di una malattia, per esempio a partire dall’adozione di corretti stili di vita. Inoltre, i dati diffusi dal MEV sottolineano come l’assistenza sanitaria primaria abbia un ruolo chiave nella riduzione delle disuguaglianze di salute tra nord e sud del paese e nella promozione e la tutela della salute degli individui.

“L’assistenza primaria rappresenta il cardine di un’organizzazione che intende garantire elevati livelli di equità” - aggiunge Anelli - “consente, infatti, a tutti i cittadini di accedere gratuitamente ai programmi di prevenzione primaria e relativi all’adozione di corretti stili di vita. Il medico di famiglia deve tornare ad essere referente primario per il cittadino. In questo quadro, la carenza di medici di medicina generale – di cui si prevede una drammatica riduzione nel prossimo futuro – rappresenta la maggiore fonte di preoccupazione per un ulteriore accrescimento delle disuguaglianze nel nostro Paese e per rispondere adeguatamente ai bisogni di salute dei cittadini”.

Il Rapporto CREA, reso noto ieri, fotografa infatti un perdurante e forte gap Nord-Sud a livello di Sanità tra le diverse regioni italiane. Nelle performance sanitarie la Puglia rimane nell'area “critica" insieme a Sicilia, Molise, Basilicata, Campania e Calabria.