Anelli: Farmaci innovativi La prescrizione anche per i medici di famiglia

Accelerare i lavori del Tavolo sui farmaci innovativi istituito presso l'Aifa

venerdì 16 febbraio 2018

Panorama Sanita

Estendere ai medici di medicina generale la possibilità - oggi riservata ad alcuni specialisti di branca - di prescrivere i farmaci innovativi, in particolare gli antidiabetici di nuova generazione ma anche gli anticoagulanti e i farmaci contro la broncopneumopatia cronica ostruttiva. È quanto chiede la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, in nome dei principi di universalità, di eguaglianza e di equità nell'accesso alle cure che informano il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Il medico di famiglia gestisce il paziente in prossimità, tenendo conto della pluripatologia che deve ricondurre a un progetto di cura individuale. La prescrizione di intere classi di farmaci, che hanno dimostrato anche sul campo efficacia e sicurezza, essendo in commercio ormai da anni, gli è però preclusa, essendo propedeutico un piano terapeutico che può essere compilato solo dallo specialista. Queste lungaggini - dovute più che altro a un malinteso senso di risparmio delle Asl e delle Regioni - portano molti pazienti che -per motivi ad esempio di scarsa mobilità o economici - non possono rivolgersi allo specialista a vedersi di fatto negate cure che potrebbero essere per loro più adatte ed efficaci. Questo 'risparmio' immediato sul prezzo del farmaco, si risolve tra l'altro, sul lungo periodo, in costi più elevati per il Sistema Sanitario nazionale, dovuti a un aumento della morbilità, delle complicanze e della mortalità. È necessario che tutti i medici siano messi nelle condizioni di poter prescrivere i farmaci che, in scienza e coscienza, ritengono più appropriati per i loro pazienti e in particolare i farmaci antidiabetici come le gliptine e le incretine, che costituiscono un reale avanzamento terapeutico per il controllo della glicemia, o i nuovi anticoagulanti, che migliorano lacom-pliance e l'aderenza terapeutica, o le associazioni di farmaci per la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Si tratta di una questione etica, oltre che scientifica e di appropriatezza prescrittiva, di giustizia sociale e di valorizzazione della professionalità del medico in qualunque ruolo scelga di svolgere la sua professione. Chiediamo quindi che i lavori del Tavolo sui farmaci innovativi istituito presso l'Aita subiscano un'accelerazione che faciliti l'accesso a questi farmaci per milioni di pazienti. Solo in Italia, sono 3,7 milioni di persone a soffrire di diabete; un altro milione è malato senza saperlo, e altri 7 milioni si trovano in condizioni di prediabete, cioè a rischio di sviluppare la malattia.