La Fimmg verso la scelta del nuovo Segretario.

In pole position Scotti ma a contare sarà la “squadra”

lunedì 24 ottobre 2016

QUOTIDIANO SANITA
I prossimi 18-20 novembre il sindacato dei medici di famiglia eleggerà il successore di Milillo. Ma la nuova segreteria avrà nei fatti un ‘mandato di scopo’ fino alle elezioni del 2018 anche se sarà impegnata nella ripresa della trattativa per la nuova convenzione. Ma senza interventi e segnali nella prossima Legge di Bilancio tutto rimarrà fermo.


24 OTT - Il Congresso elettivo della Fimmg dopo le dimissioni dell’ex segretario Giacomo Milillo e il caos dell’ultimo consesso di Chia, si terrà com’è noto i prossimi 18-20 novembre. A quanto si apprende in pole position per la sostituzione di Milillo c’è l’attuale vicesegretario vicario Silvestro Scotti (prevista anche la conferma del presidente Stefano Zingoni e dell’Esecutivo attuale). Ma il punto non sono tanto i nomi anche perché l’esigenza di unità della categoria rilanciata in Sardegna farà sì che la ‘nuova’ segreteria sia in sostanza un ‘governo di scopo’ che traghetterà il sindacato dei medici di famiglia fino alle elezioni del 2018 (su cui presumibilmente ci sarà un ‘liberi tutti’).

Un Governo di scopo che però dovrà gestire la patata bollente della nuova convenzione su cui già da mesi è in atto una trattativa con la Sisac. Una trattativa che sembrava potersi chiudere in breve tempo e che invece si è arenata appena è stata presentata la prima bozza dell’articolato. 

Ma per ripartire (in ogni caso nuovi incontri con tecnici saranno rimandati a dopo il congresso e a dopo il referendum costituzionale) la Fimmg chiede in primis un segnale al Governo, già nella prossima Legge di Bilancio per la stabilizzazione dell’Area della medicina generale. Già dal congresso di Chia i medici di famiglia avevano lanciato l’allarme sull’imminente carenza di medici visto il grande numero di dottori che andranno in pensione nei prossimi anni cui non corrisponde un adeguato ricambio di giovani. E su questo da Fimmg si riservano di leggere il testo della Manovra su cui certamente proporranno degli emendamenti per dare gambe ad un ricambio generazionale e a nuova occupazione che sono ritenuti tasselli imprescindibili.

Ma i dottori chiederanno al Governo e Regioni anche un segnale politico sul futuro della medicina generale che punti su modelli organizzativi e di servizio che vadano incontro alle esigenze dei cittadini.

Tornando alla ‘nuova’ segreteria essa avrà molto probabilmente anche il mandato di far partire i lavori per la modifica dello Statuto che renda l’Esecutivo più forte e, di riflesso, il segretario più vincolato ad un mandato programmatico. Insomma stop al segretario toti potente in virtù di un primus inter pares.
E in questo scenario, in attesa appunto della Legge Bilancio e di segnali politici, tutto nella sostanza passa in secondo piano, anche il tanto vituperato H16 che in ogni caso per i dottori andrà ammorbidito. Non è escluso anche che possa essere necessario cambiare l’Atto indirizzo, o addirittura (ma questo appare molto difficile) mettere mano alla Legge Balduzzi che dopo 4 anni dalla sua emanazione rimane, nei fatti inapplicata. 
 
L.F.