La mia odissea per un esame la risonanza a febbraio 2019

Sanità, una cronista racconta la patologia cronica: impossibili i controlli ogni 6 mesi

venerdì 08 dicembre 2017

Repubblica Bari

ANNAPURICELLA Una volta all'anno. Ogni sei mesi, se l'ultimo referto non è dei migliori. Quando si soffre di una patologia cronica, l'appuntamento con la risonanza magnetica arriva puntuale, come il Natale. Ma per arrivarci, stesa sotto quel macchinario - senza piercing, senza occhiali, senza cintura né alcuna protesi in ferro, e con il timore ogni volta che i tatuaggi si deformino - bisogna attraversare tutti i gironi dell'inferno. Riuscire a prenotare una risonanza magnetica è un'odissea che al confronto quella di Ulisse è una passeggiata salutare. Non c'è urgenza, è raro che esista quando si ha a che fare con una malattia cronica.

A me serve un esame per giugno 2018. Ma chiamando al Cup del Policlinico di Bari la risposta è secca: «La prima disponibilità è per febbraio 2019». Praticamente fra un anno e tre mesi, qualcosa come 450 giorni. Inutile. L'esperienza mi ha insegnato a giocare d'anticipo. Conosco le lunghe Uste d'attesa della sanità pubblica, e in effetti più di un anno fa avevo già prenotato una risonanza per settembre 2018. Si tratterebbe di spostarla, ma non si può perché nel frattempo, al Policlinico, non c'è più posto.

Scelgo l'Asl Bari, allora, disposta a recarmi altrove nonostante - è sempre l'esperienza che parla - sarebbe consigliabile utilizzare sempre lo stesso macchinario per poter confrontare al meglio le lastre. Ma anche chiamando al numero verde non ho speranza: la prima disponibilità è il 27 agosto 2018 al San Paolo. Lo stesso risultato che ottengo utilizzando la app Puglia salute. «Neanche in provincia?», chiedo a chi mi risponde all'altro capo del telefono. Perché a questo punto non mi importa più di rivolgermi alla stessa struttura, alla stessa equipe. Lio solo bisogno di rispettare i tempi. Nessuna traccia, dalla provincia. Sarà che è la fine dell'anno, e le disponibilità per il prossimo non ci sono ancora. In passato ho portato il mio encefalo e midollo a Molfetta e Castellana Grotte, pronta a macinare chilometri pur di arrivare puntuale all'appuntamento programmato - pure questo con mesi di anticipo - con il mio specialista, con tutte le carte a posto.

Per ora, però, l'unico calendario disponibile - a parte quello del Policlinico - è quello del San Paolo. «Niente - è la risposta -dovrebbero aprire presto le agende, attendiamo il Di Venere e le strutture convenzionate come la Santa Maria, Maggialet-ti e Rm2000. Provi a richiamare ogni tanto, vediamo se qualcosa è cambiato. Anzi, potrebbe pure farsi rifare l'impegnativa dal medico curante, indicando la priorità B. Magari così qualcosa si trova». Passeranno i giorni, e non ho alcuna garanzia di trovare una disponibilità di qualunque tipo, ovunque sia, per uno qualunque dei 30 giorni di giugno 2018.

Né ho intenzione di utilizzare la scorciatoia della priorità, è irrispettoso per quanti si trovano davvero ad avere a che fare con l'emergenza e non riescono - o non possono - fare lo slalom fra i meandri della sanità regionale. Giugno è fra sette mesi, non è una priorità, solo routine. La strada mi sembra tracciata: devo rivolgermi al privato. Nonostante la patologia cronica garantisca l'esenzione dal pagamento del ticket, sarò costretta a pagare. E quando si paga, il concetto di Uste d'attesa si polverizza. Le telefonate riprendono, e mi rendo conto che non tutti i centri in città hanno macchinari in grado di effettuare la risonanza magnetica del cervello, del tronco encefalico e della colonna vertebrale senza e con mezzo di contrasto.

Le prenotazioni a pagamento vanno di settimana in settimana, «e una volta che si aprono le agende pelle strutture convenzionate  chiariscono da Rm2000 - vanno via nel giro di mezz'ora». In pratica mi servirebbe un colpo di fortuna. O qualche centinaia di euro da sventolare in faccia al sei-vizio sanitario nazionale, che già nel mio caso si fa carico di una terapia mensile che costa duemila euro. Non mi sembra giusto, per una questione economica e nerché la salute è un diritto anche per me. Anche da Anthea il risultato non cambia: «La prossima settimana dovremmo avere le disponibilità in convenzione della Santa Maria - dice un operatore - altrimenti se vuole fare privatamente, anche fra pochi giorni, arriva a pagare oltre 400 euro».

A me, però, la risonanza serve a giugno. Lo faccio presente. «Per quelle a lungo termine le conviene rivolgersi alla Asl». Punto e a capo, come nel più misero gioco dell'oca. Gioco la mia partita una volta all'anno. Ogni sei mesi, se il referto non è dei migliori. E se trovo un buco nelle liste d'attesa. Sriproduzione riservata I punti e? e Dal Policlinico ai centri privati i tempi di attesa della sanità Ila risonanza magnetica Prenotare una risonanza magnetica all'encefalo e alla colonna nella sanità pubblica è un'odissea: le liste d'attesa superano l'anno 2 11 Policlinico La prima disponibilità al Policlinico di Bari è per febbraio 2019, per una richiesta fatta senza priorità 3 La Asl Bari Il San Paolo è l'unico ad avere date disponibili: la prima è il 27 agosto 2018