Toscana. Rivoluzione nei tempi di attesa in chirurgia

Se la lista è troppo lunga le Asl potranno “acquistare” prestazioni in intramoenia senza oneri per il cittadino

venerdì 04 maggio 2018

Quotidiano Sanita

4 maggio - Saccardi: “Questa delibera introduce un meccanismo nuovo. Per le liste chirurgiche di particolare delicatezza le aziende acquisteranno prestazioni in libera professione. È un segnale importante, vogliamo che nessun cittadino toscano sia costretto ad andare dai privati per l'oncologia. A breve faremo un’altra delibera sulla riorganizzazione delle visite ambulatoriali”. Rossi: “Una risposta a quanti dicono che la Toscana sta privatizzando la sanità”. LA DELIBERA, LE LINEE GUIDA.
La delibera rimanda a linee di indirizzo molto tecniche ma il succo è una bomba: se la coda per un intervento chirurgico si fa troppo lunga d’ora in poi le Asl e le aziende ospedaliere toscane potranno acquistare la prestazione chirurgica necessaria in intramoenia senza che il cittadino sborsi un euro.
 
In sostanza la libera professione di medici e sanitari diventa anche un Lea, pur se in casi ben specifici e con lo scopo di tagliare liste d’attesa troppo lunghe.
 
La delibera, che si intitola Azioni per il contenimento dei tempi di attesa: introduzione della funzione di Gestione Operativa, è stata approvata dalla Giunta odierna e a raccontarne il contenuto sono intervenuti direttamente il presidente Enrico Rossi e l’assessore alla Salute Stefania Saccaridi.
 
“È bene che si smetta di dire che in Toscana si va verso la privatizzazione della sanità, come mi è capitato spesso di leggere in questi giorni”, ha detto subito Enrico Rossi. “Nella sanità toscana il sistema pubblico è il più vasto, diffuso e produttivo. Solo lo 0,5% degli interventi si fanno in regime di libera professione. Abbiamo dato mandato all'assessore Saccardi di acquistare le prestazioni in libera professione, perché non siano i cittadini a doverle pagare. Ma il mandato prevede anche di ottimizzare la funzione delle sale chirurgiche e di capire, per esempio, se c'è bisogno di altro personale”.
“Da tempo in Regione abbiamo cominciato a studiare il tema delle liste di attesa, cercando di affrontarlo in modo sistematico”, ha chiarito Saccardi. “È un tema di grande complessità, che affligge tutte le regioni di questo Paese, e non solo. Con questa delibera abbiamo affrontato la questione dei tempi di attesa in chirurgia. I dati in nostro possesso parlano di un sostanziale adempimento dei tempi di attesa per la parte oncologica. Più sofferente è la chirurgia programmata, con liste di attesa abbastanza lunghe, per esempio per l'ortopedia. Questa delibera introduce un meccanismo nuovo. Per le liste chirurgiche di particolare delicatezza le aziende acquisteranno prestazioni in libera professione. È un segnale importante, vogliamo che nessun cittadino toscano sia costretto ad andare dai privati per l'oncologia. A breve faremo un’altra delibera sulla riorganizzazione delle visite ambulatoriali”.
 
La delibera, hanno spiegato i vertici regionali nel briefing con i giornalisti, ruota intorno al concetto di Gestione Operativa. Si tratta di una specifica funzione che dovrà essere attivata da tutte le aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie, e il cui compito principale dovrà essere quello di allineare la capacità di erogare le prestazioni chirurgiche alla domanda, mediante l'analisi qualitativa e quantitativa della domanda stessa e la conseguente allocazione ottimale delle risorse.
 
In quest'ottica la Regione Toscana ha ritenuto prioritario rivolgere l'attenzione al problema dei tempi di attesa attraverso azioni volte ad aumentare la "produzione" con le medesime risorse. L’obiettivo è di utilizzare meglio le risorse a disposizione (sale operatorie, posti letto, spazi ambulatoriali, tecnologie, personale, ecc.) e, conseguentemente, dare risposta in tempi rapidi alle esigenze dei cittadini. Per far ciò si rende necessario innovare profondamente le modalità con cui vengono gestite le risorse.
 
Per affrontare i tempi di attesa delle liste chirurgiche in aree a particolare complessità e delicatezza (cardiochirurgia, neurochirurgia, oncologia), consentire ai cittadini toscani di veder effettivamente garantita la tempistica prevista dalla regolamentazione nazionale regionale e garantire l'equità di accesso alle prestazioni, si prevede anche di poter acquisire, riconducendole nell'alveo delle attività istituzionali, prestazioni chirurgiche in libera professione. Inoltre, per specifici ambiti con esigenze particolari (per esempio ortopedia) e sulla base di singole progettualità, si prevede l'attivazione di percorsi per l'erogazione di prestazioni chirurgiche "aggiuntive" e il riconoscimento di incentivi ai professionisti aderenti al progetto.
La Gestione Operativa assicurerà la propria funzione secondo il modello unico individuato con la delibera regionale e vedrà il supporto strategico, in fase di controllo, di un cruscotto regionale per il monitoraggio dei dati di attività che verrà istituito e sviluppato per verificare tempi di attesa e utilizzo delle risorse (occupazione posti letto, utilizzo sale operatorie ecc.); questo elemento consentirà di rilevare eventuali criticità nei processi di organizzazione ed erogazione delle prestazioni chirurgiche a livello di singola azienda e, al fine di attivare le idonee misure correttive, permetterà l'invio di alert in caso di superamento di soglie critiche.
Il modello è stato costruito avvalendosi di gruppi di lavoro che hanno coinvolto circa 40 professionisti con profili e competenze diverse. Questo cambiamento organizzativo richiederà di acquisire conoscenze e competenze nuove per le quali è previsto un importante percorso formativo a livello regionale, che verrà realizzato tramite il Formas, il Laboratorio regionale per la formazione sanitaria.
Entro il 30 settembre tutte le aziende dovranno adeguarsi al modello di Gestione Operativa come indicato nelle linee guida (vedi allegato).