La protesta dei medici va in corteo

Il preggio di bilancio, osannato dalla ASL non significa che le cose funzionino bene

giovedì 05 settembre 2013

Corriere del Mezzogiorno

Un corteo che attraversi Bari, per ricordare Paola Labriola e protestare per le condizioni di insicurezza nelle quali sono costretti a lavorare i medici in prima linea, quelli dei pronto soccorso, dei Sert, delle guardi mediche e dei centri di salute mentale su tutti, ma non solo. La reazione dei sindacati dei camici bianchi e dell'Ordine è veemente e compatta. La morte della 53enne psichiatra ha scosso l'ambiente e sott'accusa sono finiti politici e istituzioni, rei di aver sottovalutato e, in alcuni casi, ignorato le pressanti richieste d'intervento in materia di sicurezza. «Una morte preannunciata», urlano i medici.

«L'efferato delitto - attacca il presidente dell'Ordine dei medici di Bari, Filippo Anelli - pone sempre più cogente il problema della sicurezza sul posto di lavoro dei medici e degli operatori sanitari in generale. Abbiamo più volte sollecitato le autorità competenti a rafforzare i sistemi di sicurezza». «Il pareggio di bilancio - denunciano Pino Gesmundo e Domenico Ficco della Cgil - tanto sventolato e osannato dall'Asl, i famosi conti a posto, non significano che i servizi funzionano bene, che le professionalità siano valorizzate e i lavoratori tutelati. Il segnale di allarme e di rischio immediato era stato lanciato.

Era stato richiesto il minimo indispensabile di tutela per costruire condizione di vivibilità in un servizio difficile. Ma i presidi di sicurezza erano troppo costosi». Per i sindacati dei medici ospedalieri «non è più procrastinabile l'utilizzo di forze di polizia, pubbliche o private, che presidino i luoghi a maggior rischio». «La carenza di personale e di misure di sicurezza espone gli operatori della salute mentale a una vita in trincea senza protezione», dice Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria. Al coro di proteste si unisce anche la Fimmg, il sindacato dei medici di famiglia.