Recanati, medico chiude l'ambulatorio Saltano le visite ai pazienti

Sul cartello, rivolto ai pazienti, si leggeva infatti che l'ambulatorio era chiuso perché il medico era di turno all'ospedale

lunedì 13 febbraio 2017

Il pericolo era stato preventivato dai medici di famiglia di Recanati, sull’inevitabile interferenza che si sarebbe generata tra attività ambulatoriale e l'adesione all'ospedale di comunità. E il cartello apparso fuori dell'ambulatorio in via Cavour del dottor Cristallini, uno dei cinque medici recanatesi che ha aderito al progetto guidato e voluto dal delegato alla sanità Antonella Mariani, è la prova lampante. Sul cartello, rivolto ai pazienti, si leggeva infatti che l'ambulatorio era chiuso perché il medico era di turno all'ospedale, le famose quattro ore di servizio più le otto ore di reperibilità, per assistere i ricoverati, in media una decina di cui ancora in parte costituiti da sfollati. A rimetterci, come era prevedibile, i pazienti che si trovano ridotti i giorni e le ore di attività ambulatoriale. Alcuni medici, per alleviare i disagi, invitano i mutuati ad andare in ospedale per essere visitati o per il ritiro della ricette, come ha ammesso uno di loro. Il comitato pro ospedale è consapevole di quanto sta accadendo, tanto che si è riunito di recente decidendo di avviare una campagna d'informazione in previsione di una nuova manifestazione pubblica con una serie di incontri da fare nei quartieri. Insomma, l'attività per far rinascere l'ospedale, dotandolo di nuovo di servizi indispensabili, e per salvaguardare il Punto di primo intervento destinato a chiudere a fine primavera, «continua senza alcun tentennamento o segnali di stanchezza - dice il suo portavoce, Maurizio Trasacco -. Ogni giorno giungono nuove adesioni di chi vuol far parte di questa battaglia che è difficile ma necessaria»

Fonte Il Resto del Carlino