Crediti Ecm, che cosa succede alle altre categorie dopo il caso dei medici competenti

La manovra 2011 considera la violazione dell'obbligo di formazione continua illecito disciplinare sanzionabile dall'ordine.

sabato 11 aprile 2015

Doctor 33

Ha destato scalpore il caso dei medici competenti di cui il ministero della Salute ha avviato le procedure di cancellazione, 6 mila circa su 11 mila, non in regola con i crediti Ecm. Malgrado il ministero abbia invitato i medici a contattarlo per sanare eventuali disguidi, il "dado è tratto" e molti si chiedono se dopo la medicina del lavoro tocchi a dipendenti e convenzionati rischiare il licenziamento o la revoca della convenzione se si hanno meno crediti del dovuto. Anche perché è forse fisiologica una sacca di professionisti con un numero più basso di crediti.

 «In realtà non solo non è disponibile un dato percentuale di medici in regola con i crediti, ma anche ove lo fosse sarebbe un dato numerico. Il numero che certifica il raggiungimento della soglia di "tranquillità" varia a seconda della categoria di professionista (abbiamo visto il caso dei medici competenti) e a seconda della situazione personale», afferma Sergio Bovenga presidente del Cogeaps, il consorzio delle professioni sanitarie che raccoglie i crediti attribuiti dai provider di educazione continua per ogni iscritto ad ordine o associazione sanitaria.

«Una dottoressa che ha avuto due gravidanze in tre anni sarà vincolata a totalizzare un numero di crediti molto inferiore al fabbisogno per via dell'esonero decretato dalla Commissione Nazionale. Allo stesso modo un laureato che frequenta un master potrà fruire di un esonero totale per tutta la lunghezza dell'insegnamento». Non solo è arduo stabilire se un medico è in regola, ma anche delineare chi e come lo sanzionerebbe.

 La manovra 2011 considera la violazione dell'obbligo di formazione continua illecito disciplinare sanzionabile dall'ordine. E nel nuovo codice deontologico 2014 all'articolo 19 si legge che è l'Ordine di riferimento a valutare eventuali inadempienze degli iscritti: le segreterie degli Ordini possono indirizzare agli iscritti una richiesta di "deposito crediti" per verificare la corretta applicazione dell'obbligo. Ma le sanzioni di riferimento vanno ancora emanate dalla Commissione Ecm. «Il dispositivo sanzionatorio previsto nel 2011 a mio parere è superato dai fatti - afferma Bovenga - oggi ad esempio ai medici ospedalieri viene richiesto di essere in regola con le norme dell'Ecm nei concorsi per la direzione di struttura complessa e nelle verifiche per il passaggio di fascia a 5 e a 15 anni, e la stessa regolarità è condizione per l'ammissione a molti concorsi. E' raro che chi non si aggiorna sia in "carriera", e l'incentivo ad aggiornarsi è molto convincente».

Sì, il depennamento dei medici competenti più che un incentivo sembra un meccanismo repressivo. «A parte che il Ministero ha assunto una posizione dialogante, è anche vero che la posizione dei medici dipendenti è peculiare, loro sono tenuti per legge a totalizzare dei crediti e a depositarli al Ministero. Nel loro caso possiamo dire valga un po' meno il concetto secondo cui una cosa sono i crediti totalizzati e l'altra l'essere in regola», dice Bovenga. «Anche se forse - soggiunge - bisognerebbe chiedersi perché il testo unico 81/08 abbia introdotto una disciplina così diversa dal resto della professione».

Mauro Miserendino

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