Meno peggio del previsto Il disavanzo delle Asl è «solo» di 70 milioni

Molto meglio del previsto, forse perfino un passo avanti, in terreno positivo.

martedì 14 febbraio 2017

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
Parliamo dei bilanci delle Asl che potrebbero non chiudere i conteggi sul 2016 con il profondo rosso ipotizzato. Nelle settimane scorse, nel corso di una violenta polemica tra Emiliano e il ministro Claudio De Vincenti, l'esponente di governo invitò il presidente della Puglia a «pensare a ben gestire la Regione», tanto più perché si paventava un deficit sanitario «da 150 milioni». La fosca previsione di De Vincenti sembra scongiurata. Il direttore del dipartimento Salute, Giancarlo Ruscitti, nei giorni scorsi è stato a Roma ed ha avviato il consueto confronto con i ministeri vigilanti (Salute ed Economia) sui conti sanitari. Ruscitti si è presentato con una ricognizione sui pre-consuntivi delle Asl pari ad un deficit stimato attorno ai 70 milioni. La cifra è assai consistente, ma rappresenta poco meno della metà della stima formulata da De Vincenti. Peraltro, i 70 milioni di disavanzo sono coperti con risorse autonome (non sanitarie) della Puglia, n Consiglio regionale vi ha provveduto stanziando capitoli ad hoc: 50 milioni con l'assestamento di bilancio 2016 e altri 20 con il bilancio di previsione 2017. Se, dunque, il disavanzo fosse confermato a 70 ci sarebbero coperture sufficienti per provvedere. Ma la discussione sull'entità del «rosso» non è l'unica novità della giornata. Dagli uffici di Ruscitti si fa presente che il disavanzo stimato deriva quasi per intero dalla «maggior spesa» farmaceutica rispetto alle previsioni. Si tratterebbe degli esborsi dovuti all'acquisto di nuovi medicinali assai costosi: per l'oncologia e per l'eradica-zione dell'epatite C. Si tratta di farmaci per i quali le aziende farmaceutiche si rifiutano di intervenire con il cosiddetto «pay back», ossia il dispositivo che costringe le imprese a partecipare ai costi quando la spesa raggiunge percentuali non autorizzate dalle norme: la questione è all'attenzione dei giudici amministrativi. Ma anche su questo arrivano novità confortanti. Ruscitti fa sapere che è in discussione in Parlamento un emendamento che può aiutare. Se fosse approvato, la Puglia e tutte le altre Regioni, potrebbero portare in contabilità il pay-back anche se non materialmente introitato «per cassa». Tradotto: si potrebbe fare come per il 2014 e 2015, quando è stato possibile portare in bilancio l'intervento di pay back delle aziende farmaceutiche anche non materialmente eseguito. Se si potesse fare anche per il 2016 - ed è lo scopo dell'emendamento - l'annualità si chiuderebbe in pareggio senza il bisogno di utilizzare i 70 milioni delle risorse autonome. Sarebbe come avere subito 70 milioni in più da spendere per la sanità, sempre che il contenzioso con le aziende si concluda favorevolmente per le Regioni. Intanto oggi in giunta arriva la delibera per il contenimento della spesa farmaceutica in materia di anti-biotici. Dopo la stretta sulle statine anticolesterolo, si passa ad un'altra categoria di medicine. La delibera induce i medici prescrittori a favorire prima di tutto i farmaci generici (meno costosi) in luogo di quelli griffati.