Matera, l'Asl richiama i medici sulla distribuzione diretta

I farmaci prescritti dai medici ospedalieri e specialisti alla dimissione o dopo visita ambulatoriale devono provenire dalla distribuzione diretta dell’Asl, come prevede la normativa regionale. E’ il richiamo – o forse sarebbe più giusto chiamarlo rimprovero – lanciato un paio di giorni fa dall’Azienda sanitaria di Matera ai propri prescrittori: «Se fossero puntualmente rispettate le prescrizioni della Legge regionale 17/2011 che prevede la dispensazione diretta del primo ciclo di terapia alla dimissione ospedaliera o al termine della prestazione specialistica ambulatoriale» recita la nota diffusa dall’Asl «si conseguirebbero notevoli risparmi economici da poter utilizzare per migliorare la qualità dell'assistenza sia ospedaliera sia territoriale attraverso maggiori e migliori servizi».

Di qui l’avvertimento a ospedalieri e specialisti: le norme vietano «di dimettere pazienti dopo il ricovero o dopo la visita specialistica senza che siano stati consegnati agli stessi i farmaci del primo ciclo di terapia», ed eventuali inadempienze costituiscono «una violazione di legge nonché un danno erariale».

Non la vedono allo stesso modo le farmacie del territorio, secondo le quali invece l’Asl dovrebbe prendersela soltanto con se stessa: «Quando hanno in mano la ricetta rossa o il promemoria cartaceo» spiega a Filodiretto il presidente di Federfarma Matera, Antonino Guerricchio «i pazienti si regolano come ritengono più opportuno: se la farmacia dell’ospedale è aperta, vanno lì a prendere i farmaci prescritti; se la farmacia è chiusa o c’è parecchio da aspettare, vanno fuori e si cercano un’altra farmacia».

Dietro alle minacce dell’Azienda sanitaria, poi, ci sarebbero soltanto preoccupazioni legate al budget: «La spesa farmaceutica dei primi tre mesi è aumentata» continua Guerricchio «nonostante la delibera sulle gare centralizzate per i farmaci del Pht. Ma anche qui, l’Asl dovrebbe prendersela soltanto con se stessa: sono partiti senza aver prima messo da parte stock adeguati, risultato nel primo trimestre abbiamo dovuto dare in convenzionata il 70% della dpc».