Spesa dei farmaci la Puglia rallenta Emiliano: «Sanità resterò assessore»

E i medici di famiglia protestano: «Situazione insostenibile» Farmaci, la spesa rallenta ma il 2016 è fuori controllo

domenica 11 giugno 2017

La Gazzetta del Mezzogiorno
La spesa farmaceutica to fissato dalla legge. Ma nei primi sull'anno successivo. Merito, qua- una stretta sulle prescrizioni dei pugliese ha smesso di crescere, quattro mesi del 2017 è iniziato un si certamente, delle misure straor- cosiddetti farmaci-canaglia. A partire da gennaio la Puglia ha emanato una serie di delibere per indirizzare i medici di famiglia al rispetto delle raccomandazioni Aifa e all'utilizzo dei generici, ipotizzando anche sanzioni per chi continuerà a prescrivere (inutilmente) farmaci più costosi. Un esempio sono le statine, per le quali la Puglia spende 70 milioni l'anno (il 25% in più della media nazionale), ma ci sono anche gli antibiotici, gli antiacidi, i farmaci contro l'asma e la Bpco. L'analisi di queste specialità, condotta all'epoca dall'ex direttore del dipartimento Salute, Giovanni Gorgoni, ha mostrato anomalie difficilmente spiegabili con lo stato di salute dei pugliesi: più probabile che alcuni medici prescrivessero troppo, scegliendo inutilmente farmaci più costosi. Va detto che al 31 dicembre scorso la spesa farmaceutica lorda (fonte Federfarma) si è attestata sugli 844 milioni, ovvero la stessa cifra (-0,1%) del 2015. La Puglia è dunque rimasta ferma, tornando ai livelli del 2013, mentre il resto dell'Italia ha risparmiato il 2,4%. Ma la Puglia è comunque inadempiente: la legge prescrive che la spesa territoriale complessiva (quella attraverso le farmacie) non superi il tetto dell'11,35% del fondo sanitario regionale (per la Puglia il tetto vale circa 834 milioni nel 2016). La spesa territoriale complessiva in Puglia nel 2016 ha invece toccato il 13,3% del fondo, accumulando dunque circa 80 milioni di splafonamento. Altri 100 milioni di extratetto provengono invece dalla spesa farmaceutica ospedaliera, ma qui - va detto -nessuna Regione rispetta i parametri di legge. La buona notizia è che da gennaio in poi la spesa certificata e comunicata al Mef ha mostrato un trend di diminuzione più deciso: -2%, -3%, -5% fino ad arrivare al -9% di aprile sullo stesso mese del 2016. Anche in questo caso, il risparmio è inferiore delle medie nazionali. «Ma siamo comunque di fronte a una inversione di tendenza - fa notare il direttore del dipartimento Salute della Regione, Giancarlo Ruscitti - se si pensa che negli scorsi anni mentre l'Italia risparmiava la spesa in Puglia continuava a crescere». Da quest'anno, però, le misure di contenimento della spesa farmaceutica hanno anche un impatto pratico, perché nel Piano operativo presentato ai ministeri la Regione ha dichiarato di voler utilizzare i risparmi per finanziare le nuove assunzioni. Si tratta di trovare 80-100 milioni nel 2017 e 180 nel 2018.1100 milioni equivalgono più o meno, in percentuale, a un risparmio del 10%: significa che il dato di aprile dovrà essere mantenuto fino a fine anno. Non si può fare altro che attendere. Ma, nel frattempo, le misure di contenimento delle prescrizioni inappro-priate sembrerebbero funzionare: una verifica empirica condotta dalla «Gazzetta» su tre farmacie di Bari, Lecce e Foggia ha evidenziato una riduzione variabile dal 10 al 20% del consumo dei principali farmaci-canaglia, a partire dalla rosuvastatina, il cui utilizzo è diminuito senza produrre un corrispondente aumento nelle statine di prima generazione. Troppo presto per trarre conclusioni. Ma forse il giro di vite, che ha visto la forte contrarietà dei medici di famiglia, potrebbe effettivamente aver colto nel segno. Ma Antonio Chiodo (Snami Puglia) parla di «una politica del farmaco che è solo a danno della comunità degli assistiti» e fa l'esempio della delibera che riguarda i farmaci per la prostata: «Impedisce la prescrizione di dutasteride a favore della finasteride, a circa due mesi dalla scadenza del brevetto della prima, che porterebbe a una riduzione della spesa anche rispetto alla finasteride. L'accanimento è arrivato ad un livello insopportabile».