Certificati online, Marinoni: richiamo Inps non riguarda Mmg.

Mancanze ci sono da parte degli specialisti

martedì 09 maggio 2017

Doctor 33
«Il richiamo dell'Inps ai medici che non redigono certificati telematici mi sembra giusto ma non riguarda i medici di famiglia». Guido Marinoni presidente Fimmg Bergamo ed esperto di deontologia commenta brevemente la circolare Inps 79, incentrata sul rientro anticipato dall'assenza per malattia e sull'obbligo per i pazienti di farsi rilasciare il relativo certificato di malattia. Nella circolare -del 2 maggio - si ribadisce che "l'inosservanza degli obblighi di trasmissione telematica costituisce, oltre che una violazione della normativa vigente, anche una fattispecie di illecito disciplinare - salvo evidentemente i casi di impedimenti tecnici di trasmissione". Medici dipendenti da strutture pubbliche e convenzionati rischiano rispettivamente il licenziamento e la decadenza dalla convenzione. La circolare invita le strutture territoriali Inps che riscontrassero inadempienze a segnalarle alle Asl. Molti lettori giustamente ricordano che il medico di famiglia, libero professionista convenzionato, non è licenziabile ai sensi dell'articolo 55 septies del decreto legislativo 165/2001 e che la convenzione all'articolo 52 comma 3 esonera il mmg dal certificare assenze "connesse o dipendenti da prestazioni sanitarie eseguite da medici diversi" da lui o trascrivere altrui certificazioni. 

«Da una parte la totalità delle certificazioni dei mmg salvo casi particolari è online e mi sembra che poco il medico convenzionato abbia da temere dalla circolare 79, che nulla dice di davvero nuovo; dall'altra non ci si deve stupire della terminologia. La parola "licenziamento" indica che per gli inadempienti si profila un procedimento disciplinare che in teoria potrebbe portare alla revoca della convenzione. Per inciso - riflette Marinoni- mai come in questo momento i mmg sono stati così pochi e difficilmente sostituibili. Revocare la convenzione la vedo difficile». Invece gli ospedali non sono tutti allineati al top. 

«Nel disciplinare tecnico sulle certificazioni telematiche (Decreto 26 febbraio 2010 «Definizione delle modalitaÌ tecniche per la predisposizione e l'invio telematico dei dati delle certificazioni di malattia al SAC» ndr) c'è una procedura da adottare in fase di dimissione del paziente dal reparto. Gli ospedali che dimettono dovrebbero scrivere nel format telematico la prognosi in giorni o in alternativa scrivere "giorni zero". Non so se questo sistema sia efficacemente adottato...», dice Marinoni. «Ancora, per vari motivi non si certifica la prognosi nemmeno in alcuni pronti soccorso come rivelano alcuni casi segnalati sui media. Anche per alcune patologie - penso alle assenze del paziente in cura presso servizi psichiatrici - è difficile ottenere la certificazione dallo specialista che più segue il paziente, e l'onere spesso ricade sul medico di famiglia. Le stesse prognosi per assenze a seguito di intervento chirurgico andrebbero certificate dal medico che ha operato, specie in caso di intervento ambulatoriale in cui il paziente è dimesso il giorno stesso. Queste cose non sono purtroppo tuttora comprese in molte strutture e ben venga l'Inps a mettere chiarezza».