Pc e cartelle elettroniche per risparmiare 15 miliardi

Referti virtuali e visite prenotabili online: computerizzate la sanità ridurrebbe di 7,6 miliardi i costi annui per i cittadini e di 6,8 per lo Stato

martedì 20 agosto 2013

CLAUDIO ANTONELLI  (Libero)

Per informatizzare la sanità l'Italia spende molto poco rispetto all'Europa, e sempre meno per via dei tagli imposti dall'austerità.
Nel 2012 sono stati stanziati 123 miliardi di euro. Il 5% in meno rispetto al 2011, appena 21 euro per abitante. La metà rispetto a Francia e Gran tartaglia. Eppure utilizzando a pieno le possibilità offerte dell'Information Technology ogni anno l'Italia risparmierebbe 15 miliardi di euro: 6,8 sarebbero a favore del sistema. sanitario nazionale e oltre 7 miliardi a favore dei cittadini non più chiamati a sborsare ticket, oneri per i ritiri dei referti o per ospedalizzazioni di fatto non più necessarie.

Il sesto rapporto dell'Osservatorio ler in Sanità del Politecnico di Milano si è posto l'obiettivo di analizzare il valore della spesa tecnologica nella sanità, cercando di capire gli impatti della spending review. Ma soprattutto calcolare i risparmi a livello nazionale ottenibili con l'introduzione di applicazioni chiave per l'innovazione digitale: dai servizi digitali al cittadino fino all'uso dei tablet per la gestione dei farmaci. Risultato ? Si potrebbero risparmiare 1.37 miliardi soltanto grazie alla cartella clinica elettronica, 860 milioni rendendo digitali i referti e le immagini che ora costano di media 2 euro a documento. Altri 860 milioni per via dell'informatizzazione dell'uso dei farmaci che consente di evitare errori nella scelta dei ricoveri (pratica che eviterebbe ai cittadini di sborsare ogni anno 170 milioni)

Se i referti fossero consegnati via web o per mail il sistema sanitario nazionale taglierebbe altri 370 milioni all'anno, riutilizzando in modo più razionale quei dipendenti costretti a stare allo sportello e a stampare tutta la documentazione. Ben 150 milioni di euro verrebbero  risparmiati dall'utilizzo diffuso dei data center presenti sul territorio e la loro progressiva virtualizzazione. Altri 160 milioni da un sistema capillare di prenotazione on line. Soltanto evitando di stampare le cartelle cliniche si eviterebbe di spendere 20 milioni di euro. Ma il taglio vero allo spreco arriverebbe da un uso sapiente del tele-monitoraggio che comporterebbe una riduzione della pratica. di ricovero per un totale di 3 miliardi di euro. Ogni anno.

Nel 2012 il budget per la gestione extra-ospedaliera dei pazienti è stato di soli 9 milioni in tutta Italia. Nel 2013 sarà ancora meno. E solo il 30% delle strutture ha sondato l'ipotesi di avviare percorsi di tele-diagnosi e tele-assistenza. Eppure in questo caso oltre ai 3 miliardi in meno di spesa pubblica ci sarebbero altri 2,2 miliardi di euro (ticket ed altre costi) che rimarrebbero nelle tasche dei pazienti, Senza contare i risparmi indiretti sul lungo termine. Il sistema è infatti adatto a tutti i malati cronici e in base a uno studio pilota condono a livello mondiale si è visto che l'uso del tele monitoraggio ha consentito la riduzione dei ricoveri del 14% e dei decessi del 45%.

Infine c'è un ultimo importante capitolo di risparmio e riguarda l'uso di intenti da parte dei pazienti. A oggi 1133% delle aziende sanitarie consente la prenotazione telefonica delle prestazioni, mentre solo il 23% ha realizzato sistemi via web. Solo nel 20% dei casi è possibile ritirare i referti collegati dal computer di casa. E so lo nel 25% pagare on late. In questo caso se ciascun cittadino potesse far da sé, i ricercatori dei Politecnico hanno calcalato che il risparmio sarebbe di un'ora dí tempo, 20 euro per cittadino e 5 minuti (imbustamento ed etichettatura) per la
struttura. Risparmio che - per il numero complessivo esiti e documenti consegnati in Italia fa un totale di 4,6 miliardi di euro per la collettività e, come visto sopra, 370 milioni per il servizio nazionale. Se poi fosse possibile prenotate via web senza attendere che un dipendente consulti un'agenda (nel 2012 Io ha fatto solo il 7% degli utenti) il risparmio per gli italiani sarebbe di 640 milioni di euro. La buona notizia è che ci sono aziende pubbliche che viaggiano in questa direzione. Grazie alla piena condivisione dei sistemi informativi diagnostici, le quattro USL del territorio vicentino hanno evitato seimila trasporti medicalizzati e 1.500 ricoveri, con un risparmio di 3 milioni di euro. L'Rsa Valgioie di Torino 2 dal 2011 sta utilizzando un sistema in tempo reale per le somministrazioni farmaceutiche. tramite e tablet tutti gli operatori prescrivono medicine e al tempo stesso aggiornano il data base del magazzino.

 Risultato? Meno 17% di spesa Farmaceutica e 27% di tempo speso per la logistica. E sono solo due esempi. «Si tratta di benefici potenziali troppo importanti», si legge nello studio, «per potersi permettere di non sviluppare un piano di interventi in un sistema già troppo malato».