Vaccini, scatta la corsa per evitare il caos scuole 450mila alunni coinvolti

La Regione sta incrociando i nomi degli iscritti con quelli contenuti negli archivi delle Asi: ogni istituto riceverà i dati

sabato 12 agosto 2017

ANTONELLO CASSANO CODICI colorati, archivi digitali e decine di migliaia di lettere pronte a partire. C'è questo nel piano messo a punto dalla Regione per evitare che l'introduzione delle vaccinazioni obbligatorie per i minori da zero a 16 anni provochi il caos all'inizio dell'anno scolastico negli istituti pugliesi. Una sperimentazione in apparenza semplice e in grado di individuare gli alunni già vaccinati e quelli che non hanno fatto le vaccinazioni tramite l'uso di codici di colore verde, giallo e rosso. Ogni scuola sarà messa al corrente della situazione vaccinale dei propri alunni. In questo modo la Regione punta a semplificare il lavoro che da settembre dovranno svolgere scuole e Asi per rispettare quanto previsto dal decreto legge Lorenzin che prevede dieci vaccinazioni obbligatorie (più quattro consigliate).

Il rispetto di questi obblighi è un requisito per l'ammissione all'asilo nido e alle scuole per l'infanzia (da zero a sei anni). Dalla scuola elementare in poi i bambini e ragazzi possono accedere comunque a scuola, ma, in caso di mancato rispetto degli obblighi viene attivato dall' Asi un percorso di recupero della vaccinazione ed è possibile rischiare di pagare sanzioni amministrative da 100 a 500 euro. In Puglia nell'anno scolastico 2017 /'18 l'obbligo coinvolgerà circa 450mila alunni da zero a 16 anni su 600mila complessivi (dati forniti dalla Flc Cgil). Per la sola provincia di Bari l'obbligo riguarderà circa 185mila alunni su un totale di 241mila. La fascia più critica è quella delle sezioni d'infanzia e degli asili nido, dove chi non è vaccinato non potrà accedere. I bambini iscritti alle scuole d'infanzia statali in Puglia sono 83mila. Trentatremila nella sola provincia di Bari. Per quest'anno il governo ha previsto una fase transitoria: entro il  10  settembre prossimo le scuole dovranno richiedere ai genitori di tutti gli alunni iscritti, fino ai 16 anni di età il libretto delle vaccinazioni o un'autocertificazione che attesti la prenotazione (che si potrà fare anche in farmacia) della vaccinazione. Ed è su questo punto che la Regione vuole intervenire per evitare il caos che rischia di scatenarsi nella fase del monitoraggio delle autocertificazioni e dello scambio delle documentazioni dagli uffici scolastici a quelli delle Asi e della stessa Regione.

Il piano, che verrà avviato in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, prevede di incrociare sui computer della Regione gli elenchi degli iscritti alle classi, distinti per istituto, con i dati presenti nell'anagrafe informatica vaccinale della Regione. «Incrociando questi dati - conferma una dirigente che sta lavorando al progetto - riusciremo a tirar fuori elenchi suddivisi per istituto e classe». In questi elenchi i soggetti che sono già vaccinati avranno un codice verde accanto al loro nome. Chi non ha completato i cicli avrà un codice giallo, una sorta di alert che diventa un promemoria per le famiglie. A chi invece non è in regola sarà affibbiato un codice rosso.

 Questo piano, al momento unico in Italia, ha già avuto un primo avallo da Roma, essendo stato condiviso con il Coordinamento interregionale della prevenzione. «Ma bisogna considerare - spiega Giancarlo Ruscitti, direttore del dipartimento Salute della Regione - che in Puglia abbiamo tassi di vaccinazione elevati, da un minimo dell'85 per cento e oltre. Dovremo dunque occuparci di chi non ha completato i cicli e soprattutto dei codici rossi che corrispondono a un massimo del 15 per cento della popolazione scolastica». In pratica, considerando soltanto la fascia di bimbi da zero a sei anni, potrebbero essere inviate più di 12mila lettere nei confronti di altrettante famiglie inadempienti. «In questo modo - conferma Ruscitti - evitiamo anche di spendere denaro pubblico inutilmente inviando lettere anche alle famiglie che hanno vaccinato i loro figli». In attesa della sua messa in pratica, al momento anche il sindacato giudica positivamente il piano: «Mi pare che la Regione vada nella direzione giusta - afferma Claudio Menga, segretario della Flc Cgil Puglia - perché in questo modo potrebbe semplificare la vita delle scuole e delle famiglie. Se il piano non funzionasse si abbatterebbe sulle scuole un carico di lavoro al limite del mobbing burocratico, visto che il controllo sulle vaccinazioni è un compito estraneo al servizio di istruzione».