In classe soltanto se si è vaccinati

Per i minori fino a 16 anni quelli obbligatori diventano 10 e si deve presentare all’istituto la documentazione che attesta l’effettuazione

lunedì 28 agosto 2017

Il Sole 24 ore
Per scuole e genitori è iniziato il conto alla rovescia per adeguarsi alle nuove previsioni sui vaccini, così come previsto dal decreto legge 73, convertito a fine luglio. Entro il 10 settembre (che è domenica, dunque si dovebbe andare al giorno successivo) deve, infatti, essere presentata ai nidi, alle scuole dell’infanzia e alle sezioni primavera (comprese le scuole private non paritarie) la documentazione che attesti l’avvenuta vaccinazione, termine che si sposta al 31 ottobre per tutti gli altri gradi di istruzione (primaria e secondaria di primo e secondo grado) fino ai 16 anni di età.
La presentazione del certificato vaccinale - o in sua assenza, di altra documentazione o dichiarazione sostitutiva che attesti l’effettuazione dei vaccini relativi all’età dello studente o il momentaneo esonero o differimento della vaccinazione - è condizione imprescindibile per consentire la frequenza degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e delle classi primavera, mentre negli altri gradi di istruzione la mancata presentazione della documentazione nei termini previsti non determina la decadenza dall’iscrizione né impedisce la partecipazione agli esami.
Come spiega la circolare del 16 agosto scorso del ministero della Salute, con la quale si forniscono ai genitori e alle scuole le prime indicazioni operative sui nuovi obblighi, i certificati vaccinali o gli eventuali documenti sostitutivi devono essere presentati, per i minori da 0 a 16 anni, anche per chi già frequenta la scuola e non solo per chi si iscrive alle prime classi.
L’anno scolastico che sta per iniziare rappresenterà, dunque, il banco di prova delle novità, la principale delle quali è avere esteso da 4 a 10 i vaccini obbligatori e gratuiti per chi frequenta la scuola, ai quali si aggiungono 4 vaccini non obbligatori ma sempre gratuiti. Si tratta, pertanto, di una fase di transizione che interesserà anche il prossimo anno e che dovrebbe andare a regime a partire dall’anno scolastico 2019-2020.Fra due anni, infatti, saranno le Asl, una volta ricevuti dalle scuole gli elenchi degli iscritti sino a 16 anni, a segnalare chi non risulta in regola con le vaccinazioni.
In questa prima fase, invece, saranno i dirigenti scolastici a segnalare alle Asl, entro dieci giorni dai termini previsti per la consegna dei certificati vaccinali, la mancata presentazione dei documenti. Per coloro che, invece, consegneranno una documentazione o una dichiarazione sostitutiva, ci sarà tempo fino al 10 marzo 2018 per mettersi in regola.
Anche gli operatori scolastici dovranno dimostrare, attraverso una dichiarazione sostitutiva da consegnare alla scuola entro il 16 novembre 2017, quali e quanti vaccini hanno fatto.
Il ministero della Salute ha istituito il numero verde 1500 per dare informazioni alle famiglie, oltre che un’area dedicata sul sito dove, tra l’altro, si possono trovare il calendario vaccinale, la circolare con le indicazioni operative e i moduli di dichiarazione sostitutiva e le circolari del ministero della Sanità.