Dai telefoni ai materassi sprechi per 500 milioni negli ospedali pugliesi

Affitti, consulenze, appalti per forniture e pulizie i dossier sul tavolo del commissario Cottarelli

martedì 26 agosto 2014

Repubblica Bari

I materassi di Brindisi: con il costo dell’affitto di uno, ne potrebbero comprare nove. Le pulizie di Taranto. I disinfettanti di Foggia. Le telefonate del Policlinico di Bari. Le consulenze e le prestazioni doppie della Asl di Bari. Gli affitti della Bat e le analisi di Lecce. Dagli atti sulla scrivania del commissario per la revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli, viene fuori un inquietante spaccato della sanità pugliese: mentre infatti tanto si discute della centrale unica degli acquisti, il disegno attuale è quella di una centrale unica delle spese inutili che hanno contribuito non poco al collasso del bilancio del sistema sanitario regionale, che da qualche anno faticosamente si sta cercando di mettere in sesto con tagli ai servizi e al personale. Gli sprechi, secondo i conti fatti dai tecnici, succhierebbero tra l’otto e il dodici per cento dei sette miliardi complessivi spesi ogni anno dalla Puglia per le spese sanitarie: insomma, sicuramente ci sono più di 500 milioni di euro di soldi sperperati dal sistema sanitario pugliese.
Il problema è capire dove. Da Palazzo Chigi - Cottarelli nei giorni scorsi ha scritto alla Regione per capire lo stato dell’arte - stanno spulciando le ultime relazioni della Corte dei Conti, le segnalazioni dei Revisori dei conti, le risultanze delle inchieste della Procura ma anche più semplicemente le indicazioni del tribunale del malato o le denunce dei giornali per farsi un quadro generale della situazione.
LE TELEFONATE DEL POLICLINICO
E’ chiaro che il bubbone principale è quello della Asl di Bari, la più grande d’Italia, che a credere alla relazione degli ispettori del ministero dell’Economia è un enorme contenitore di distrazione e sprechi. Ci sono i medici che si fanno pagare fino a dieci volte una stessa prestazione, milioni di euro (quattro)
buttati in affitti inutili, e ancora consulenze legali pazze, professionisti che risultavano in ferie e che contemporaneamente si facevano pagare per le prestazioni aggiuntive, insomma uno zibaldone di illegalità che secondo gli ispettori del Ministero (che hanno inviato gli atti alla Corte dei conti in un’inchiesta che presto potrebbe riguardare anche la giustizia penale) ha causato un buco di non meno di 24 milioni di euro. Ma la situazione della Asl di Bari è soltanto una veduta alla lente di ingrandimento di un sistema che sembra sì diverso ma eppure identico in tutte le altre aziende sanitarie della Regione. A partire dal Policlinico che, annotano gli uomini di Cottarelli, spende 300mila euro all’anno soltanto di canone alla Telecom per servizi telefonici e Internet.
LE ANALISI: LA PROSTATA DELLE DONNE
Uno dei problemi fondamentali è quello della disparità di costi tra una Asl e l’altra di uno stesso servizio, non a caso la Regione da tempo sta spingendo per la centrale unica degli appalti. Per dire, la gestione degli archivi ha prezzi che variano dall’euro e 20 centesimi
per metro lineare della Asl Bat ai 5 euro della Asl di Lecce nonostante il servizio sia esattamente lo stesso.
A Lecce invece i problemi segnalati arrivano dalla gestione degli attrezzi ortopedici (carrozzine, tutori) che non vengono ritirati nemmeno quando i pazienti muoiono e quindi non tornano nella disponibilità della Asl che è costretta a comprarne di nuovi. Per prezzi che sono in media il doppio rispetto a quelli pagati dalle Asl del Nord. Qualche numero fotografato a novembre dello scorso anno: per una carrozzina elettrica si pagano in media 2.608,73 euro, a fronte dei 1.190 euro del centro-nord, per un passeggino per bimbi 627,03 contro i 279, per i letti 232,41 euro contro i 109,35.
Insomma, non esattamente affari che fanno il paio con i numeri dell’appropriatezza degli esami e delle analisi, un disastro sia per le liste d’attesa sia chiaramente per i conti. Il problema è di tutta la Regione e a molto poco sono serviti in questi anni i tavoli e gli accordi con i medici di base. Ma ci sono davvero dei casi limite, più letterari che reali. Per dire al laboratorio del Vito Fazzi è arri-
vata una richiesta per effettuare l’analisi del Psa, l’esame della prostata. Ma la paziente era una donna...
I MATERASSI D’ORO
A Brindisi da anni la Asl noleggia i materassi antidecubito spendendo 600mila euro in sette anni, cioè poco meno di sei euro al giorno. I materassi in uso però sono appena quaranta. Significa 2.153 euro all’anno per ogni pezzo. Ma quanto costa nuovo un materasso antidecubito? 232,41 euro dice il “Nomenclatore tariffario del ministero della Sanità”. In pratica con lo stesso prezzo del noleggio di un singolo materasso, alla Asl di Brindisi ne avrebbero potuti comprare nove.
A Taranto invece i Nas hanno fatto un blitz nella rianimazione del Santissima Annunziata trovando «pessime condizioni igieniche ». E così invece che multare o comunque chiederne conto alla Sanitaservice di cosa fosse accaduto, hanno appaltato all’esterno le pulizie spendendo una cifra extra. Bazzeccole se si pensa a cosa sta accadendo per il nuovo ospedale: spesi 4 milioni e 500 mila
euro per la progettazione, probabilmente non verrà mai costruito. C’è però chi le sedi le ha e non le usa. La Asl Bat per esempio che nonostante spazi vuoti nel nuovo ospedale di Barletta continua a spendere poco meno di 50mila euro all’anno (con fitti complessivi di circa 400mila) per un palazzo nella periferia di Andria per ragioni di campanile: mai sia spostare la direzione generale in un’altra città della provincia a tre teste che tra qualche mese però non esisterà più.
IL DISINFETTANTE CHAMPAGNE
Foggia nei mesi scorsi è invece finita su tutti i giornali per l’incredibile caso dei disinfettanti che costano come fossero champagne. Quanto? Mille e seicento euro a bottiglia quando, ha dovuto ammettere lo stesso dipendente della Asl davanti alla Guardia di Finanza, che «ho acquistato tramite internet dei flaconi di trigene, pagandoli al prezzo di 95,75 euro per ciascun flacone Iva compresa. Ho fatto fare delle, sì si tratta dello stesso prodotto acquistato dall'Asl di Foggia a 1600 euro».