Ruscitti apre al dialogo: il taglio della spesa per migliorare la sanità

Dopo la protesta, prossimo confronto il 21 novembre

domenica 12 novembre 2017

Nuovo Quotidiano Puglia - Taranto

Dai controlli sui farmaci ai turni massacranti, fino alla mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono stati più di 600 i camici bianchi scesi l'altro ieri in piazza, a Bari, per manifestare contro la Regione. Nella protesta sono confluiti tutti i motivi del disagio che da anni attanagliano la categoria. Il governatore Michele Emiliano si è mostrato disponibile ai dialogo, confermando il tavolo con i sindacati già programmato prima della manifestazione per il prossimo 21 novembre, ma i medici pretendono maggiore attenzione, più dialogo. «Si fa fatica a farsi ascoltare» rivendicano. «11 dialogo c'è ed è costante in tutte le sedi istituzionali e non possìbili sottolinea il direttore del Dipartimento Salute della Regione e commissario del Policlinico di Bari -. 11 tema è che la Regione non può più accettare di essere costantemente ultima a livello nazionale in termini di aderenza, cioè di risposta terapeutica e appropriatezza delle prescrizioni. Su questo noi siamo stati censurati più volte dagli ordini nazionali. Non possiamo accettare che si difenda un primato negativo, tra l'altro questi denari spesi male li vogliamo desti- nare all'assunzione dei medici. Non si tratta di risparmiare ma di utilizzare le risorse economiche in maniera più logica e aderente alla realtà». Per i medici uno dei bocconi più indigesti è lo stop alle restrizioni delle prescrizioni. «Noi stiamo solo applicando le normative che riguardano la prescrizione - spiega il direttore Ruscitti -. Stiamo rispettando quanto ci dice i'Aifa, agenzia nazionale del farmaco, ci sono protocolli elaborati dall'Aifa che vengono considerati adatti a ciascuna patologia nell'uso dei farmaci. Se un medico invece di usare un determinato farmaco ne usa un altro deve spiegare perché fa la scelta terapeutica diversa e gli viene suggerito il percorso terapeutico migliore. I medici dicono che vogliono essere liberi di prescrivere indipendentemente dai protocolli nazionali. Ma questo la Regione non può accettarlo». Anche perché la spesa farmaceutica della Puglia è alle stelle. «Esattamente - conferma Ruscitti - la spesa farmaceutica pugliese era ed è la peggiore d'Italia a parità di patologie. E non perché i pugliesi siano più malati degli altri italiani. Noi abbiamo ridotto di circa il 5 per cento lo sforamento rispetto al 2016. Ci eravamo dati l'obiettivo dell'8 per cento ma non ci siamo riusciti, I medici devono comprendere che stiamo agendo nell'interesse dei pazienti come avviene con altre regioni italiane». Secondo il direttore «la libertà terapeutica può anche essere un rischio per i pazienti. Noi stiamo dicendo che se non si seguono i protocolli indicati dalle società scientifiche e dagli ordini nazionali si corre il rischio di creare un danno e non un beneficio». Ma nella protesta dei medici c'è anche la mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro. «E su questo hanno ragione -ammette Ruscitti - perché è vero che nella nostra regione c'è un'aggressività nei confronti dei medici - donne e uomini -che non si registra nelle altre regioni. Su questa questione abbiamo più volte incontrato sia i sindacati sia l'Anci Puglia (Associazione dei Comuni), perché si tratta di trovare delle sistemazioni locali idonee a garanzia della sicurezza dei colleghi, però finora non c'è stato accordo sui tavoli formali dove è stato dibattuto il tema. Abbiamo fatto delle proposte, le ha fatte anche il presidente Emiliano ma alcune sigle sindacali non si sono trovate d'accordo. Faremo ulteriori incontri, quello della sicurezza è un tema og- gettivo da risolvere al più presto». Ruscitti insiste sulla necessità di ridurre la spesa farmaceutica, come si è detto, la più alta d'Italia. Con i soldi risparmiati potremmo assumere nuovo medici. Stiamo già assumendo - conferma il direttore alla Salute - abbiamo avuto lo sblocco del tun over e questo è l'anno in cui abbiamo fatto più assunzioni rispetto agli ultimi 15 anni, solo che il blocco è stato tale che per recuperare il tempo perduto negli ultimi ci vorrà del tempo. Però noi sia- mo partiti con le assunzioni, potremmo fare molto di più se ci fosse un controllo della spesa farmaceutica». Sulla protesta dei medici interviene il coordinatore nazionale di Direzione Italia, Raffaele Fitto: «La sanità non solo non funziona ma produce anche un deficit enorme e i pugliesi pagano le tasse più alte d'Italia di competenza regionale per compensare il deficit di questa sanità che, paradossalmente, non funziona. Chi oggi si indigna deve ricordare che capeggiava le rivolte saltando sulle macchi- ne nel 2005 insultando le persone senza avere una proposta alternativa». In merito, poi, alle polemiche sul manifesto della manifestazione in cui campeggiava il volto di Emiliano che prende uno schiaffo, Fitto ha risposto: «Lo schiaffo, chiaramente simbolico, dei mille operatori sanitari pugliesi che hanno manifestato a Bari contro la Sanità di Emiliano, si è sentito forte e chiaro con i medici che hanno sfilato sotto la pioggia per poter essere messi nelle condizioni di garantire cure migliori in posti adeguati»