Position paper sugli inibitori di pompa protonica

I trattamenti che non rispettano le note Aifa sono oltre il 40%.

mercoledì 22 luglio 2015

Fonte: Quotidiano Sanità

23 LUG - I recenti dati OSMED su consumo dei farmaci in Italia (anno 2014), presentati il 21 luglio scorso, hanno messo in evidenza il grosso sforzo del rispetto (contenimento) della spesa per i farmaci sul Territorio da parte dei Medici prescrittori, a fronte di una spesa Ospedaliera in costante crescita. Ciononostante è stato dato un particolare rilievo alle condizioni di inappropriatezza prescrittiva che pur convive con il rispetto medio dei livelli di spesa; ciò significa che ancora molto si deve lavorare per far sì che venga trattato con il farmaco giusto (e la dose giusta) il paziente giusto, anche al fine di ottimizzare l’impiego di risorse sempre più contenute che vengono messe a disposizione del SSN.   
  
Particolare rilievo è stato posto per il profilo di utilizzazione e di aderenza al trattamento nell’ambito dell’ulcera e dell’esofagite con i cosiddetti farmaci inibitori di pompa protonica, sottoposti alle Note AIFA 1 e 48. La percentuale di pazienti in trattamento con questi farmaci senza il rispetto dei criteri di rimborsabilità previsti dalle Note AIFA è decisamente elevato (43,2 %), anche se in calo del 7,2% rispetto al 2013. A nostro avviso ciò è dovuto ad una serie di fattori che, per dirla in modo semplice, fanno identificare questi farmaci, da parte del paziente medio, come farmaci “salva stomaco”!! 
  
È quindi necessario l’impegno di tutti, specie dei medici specialisti, in gran parte responsabili di questa prescrizione diretta o indotta, per raggiungere standard di appropriatezza ottimali. In questa direzione va il lavoro di revisione della letteratura che pubblichiamo, con la elaborazione di un “position paper” di grande correttezza scientifica e facilità d’uso dei farmaci inibitori di pompa protonica. 
  
Questo lavoro, scritto a più mani (AIGO, SIF, FIMMG), uscito in contemporanea con la pubblicazione dei dati Osmed, è stato costruito dagli addetti ai lavori, cioè da coloro che ne fanno strumento terapeutico nella loro pratica quotidiana (Medici di Medicina Generale, Medici Specialisti), quindi elaborato con il fine di una facile applicabilità in ambulatorio. Una dimostrazione di come i medici italiani vogliono essere attori del miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva sia ai fini di una migliore qualità di cura per i pazienti che per la sostenibilità del nostro SSN, che rischia invece, per scelte non sempre adeguate, la sua stessa sopravvivenza. 
  
Walter Marrocco

Da FIMMGRoma

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L'INTERVISTA ad Alberto CHIRIATTI uno degli autori