Federanziani, Aifa cancelli determina su equivalenza terapeutica

Messina: ogni singolo medico scriva al ministero della Salute e all’Aifa per ribadire il proprio no

venerdì 21 ottobre 2016

Fonte: Federfarma: L’Aifa ritiri definitivamente la determina del 31 marzo scorso che consente alle Regioni di bandire gare di acquisto basate sull’equivalenza terapeutica, cioè tra farmaci con diverso principio attivo. E’ la richiesta che arriva da Senior Italia-Federanziani dopo l’incontro dell’altro ieri con i vertici dell’Agenzia, nel corso del quale si è fatto il punto sui provvedimenti più contestati dalla Federazione della terza età. Come si ricorderà, la determina sull’equivalenza terapeutica era stata varata a marzo e poi sospesa per tre mesi a maggio, in seguito alle proteste della stessa Federanziani, di Federfarma e della Fimmg. L’applicazione del provvedimento, dissero in particolare i medici di famiglia, consentirebbe alle Regioni di mettere in competizione tra loro, nella stessa gara di acquisto, i prezzi di farmaci basati su molecole del tutto differenti e porterebbe all’esclusione dalla rimborsabilità di poco meno di tremila farmaci, con effetti deleteri sulla continuità delle cure ai pazienti cronici.

Ad agosto l’Aifa ha prorogato la sospensiva sulla determina per altri tre mesi (in modo da dare tempo alla Commissione tecnico-scientifica di concludere le proprie valutazioni), ma il 20 novembre pure tale proroga dovrebbe scadere. Di qui, dunque, la richiesta di Senior Italia-Federanziani perché il provvedimento venga definitivamente cancellato. «La Federazione della terza età» afferma in una nota il presidente, Roberto Messina «non permetterà per nessun motivo che la delibera entri mai in vigore senza un’approfondita indagine o senza che vengano sentite tutte le società scientifiche».

Per tale motivo, prosegue Messina, «auspichiamo che ogni singolo medico scriva al ministero della Salute e all’Aifa per ribadire il proprio no, senza se e senza ma, a determine adottate soltanto per logiche ragionieristiche». Attualmente, conclude il presidente di Senior Italia-Federanziani, il 74,8% della popolazione 65-74enne soffre di almeno una patologia cronica, mentre tra gli over 75 la quota sale all’85,2%. «Di fronte a una popolazione anziana perlopiù cronica, è logico attendersi che la scelta dei farmaci più appropriati al singolo paziente vada lasciata interamente ai medici». (AS)