Nuove regole per dare futuro ai giovani medici. E a una medicina che sia cura della persona

Ripartire da nuove “regole di ingaggio”, capaci di garantire un futuro professionale ai giovani medici.

sabato 14 giugno 2014

Ripartire da nuove “regole di ingaggio”, capaci di garantire un futuro professionale ai giovani medici. Con questo proposito si è chiuso oggi a Bari il Convegno “Formazione e accesso al Lavoro: innovare per garantire il futuro della Professione medica”, che ha visto la partecipazione di oltre quattrocento giovani medici provenienti da tutta Italia, di trentacinque delegazioni delle Federazioni europee dei medici, dei centosei Presidenti che compongono il Consiglio Nazionale della Fnomceo, del Comitato Centrale, di rappresentanti della Politica e delle Istituzioni, per un totale di millequattrocento invitati. 

Negli ultimi anni da Bari c’è stata una “emorragia” verso l’estero di neolaureati in medicina. Dai dati dell’Ordine emerge come oltre il 25% dei neoiscritti siano partiti alla ricerca di opportunità lavorative in Gran Bretagna, Canada, Irlanda, Spagna. – afferma Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine di Bari. “Per fermare questi numeri, che sono in crescita esponenziale, occorre aumentare il numero di borse di studio di specializzazione o accesso al corso di medicina generale, per evitare che ci siano laureati sospesi in un limbo, senza sbocchi professionali concreti. Se immaginiamo una metà del percorso formativo, più orientata al tirocinio pratico, svolta all’interno di ospedali di insegnamento potremmo liberare risorse importanti per raddoppiare il numero di borse.”.

Negli ultimi cinque anni sono 6.637, pari al diciassette per cento dei neolaureati in Medicina, il “piccolo esercito” di giovani medici che rimangono fuori dalle Scuole di Specializzazione e dal Corso di Formazione in Medicina Generale, che sono requisiti indispensabili per accedere all’ottanta per cento dei posti di lavoro.

Uno dei nodi fondamentali da sciogliere emersi nel corso del convegno è quello della programmazione degli accessi a medicina in relazione al fabbisogno.          

Al momento ci sono diversi organismi - Miur, Ministero della Salute, Regioni, Enpam, Fnomceo che forniscono i propri dati per definire la programmazione. Sarebbe opportuno stabilire un ufficio unico che raccolga tutti i dati e li renda coerenti, in modo da determinare con maggiore efficienza il fabbisogno”. – propone Luigi Conte, Segretario Fnomceo e responsabile per la Formazione. “Bisogna sicuramente intervenire anche sui tempi di studio, - aggiunge Conte - che devono essere abbreviati e migliorare la metodologia, rivedendo gli obiettivi, che in alcuni casi sono antiquati. Occorre insistere su nuove competenze come i ‘non technical skills’ perché un medico deve imparare, per esempio, a comunicare adeguatamente con i pazienti. Dobbiamo dare spazio agli aspetti etici e deontologici, rispetto alla tradizionale impostazione di tipo illuministico della medicina come cura della malattia. La nuova medicina è cura della persona.”

BARI, 14 GIUGNO 2014.