Asl Bari, spese folli e tariffe decuplicate Medici pagati 10 volte più del dovuto

Gli ispettori ministeriali: alla Asl di Bari commissari pagati non a seduta ma a pazienti

giovedì 24 luglio 2014

La Gazzetta del Mezzogiorno

Ci sono distretti sanitari in cui i dipendenti entrano ed escono quando vogliono, senza controlli. Medici di base pagati 10 volte più della tariffa di legge per un'operazione semplice come la rimozione dei punti. E commissioni in cui la diaria «per seduta» è diventata «per paziente», producendo quella che è definita «la moltiplicazione dei pani e dei pesci». Parole pesantissime, contenute in una relazione sulla Asl di Bari che i Servizi ispettivi del ministero dell'Economia hanno inviato alla Corte dei Conti e alla Procura di Bari: perché, dopo aver sottolineato 63 punti di criticità, oltre al danno erariale sono state rilevate vere truffe al sistema sanitario. A far scoppiare il caso, ieri, è stata una interrogazione in cui Giammarco Surico (Forza Italia) chiede al governatore Nichi Vendola e all'assessore Donato Pentassuglia «se questa relazione del Mef esista realmente e visto che parte da quanto denunciato in quella dei revisori del 2012, vorrei capire dalla Giunta cosa sia stato fatto in questi due anni per porre rimedio ai danni».

 La relazione, che la «Gazzetta» ha potuto consultare, è effettivamente molto pesante, tanto che l'assessorato ha scritto al direttore generale Domenico Colasanto per chiedere chiarimenti. C'è ad esempio la rimozione dei punti da parte dei medici di medicina generale: dovrebbero essere pagati 12 euro per ogni prestazione, invece - non si sa perché - la Asl li paga 12 euro per punto, dunque rimborsando anche 120 euro a paziente. C'è il vero e proprio buco nero dei servizi socio sanitari, definiti «bloccati», dove vengono denunciati «incarichi inappropriati» e sforamenti di budget, e spicca il caso delle Uvm, le Unità di valutazione multi-disciplinari: il compenso previsto per le riunioni è di 40 euro a seduta, ma il ministero ha scoperto che i medici vengono pagati 40 euro a paziente, quindi qualcuno ha portato a casa cifre stratosferiche.
Soprattutto nel distretto di Altamura e Putignano. Sempre sul fronte medico, la relazione punta il dito contro le cosiddette prestazioni aggiuntive che sarebbero fuori controllo. Ma la situazione forse più grave riguarda la gestione del personale, che secondo il ministero in alcuni casi semplicemente non esiste. A causa della mancanza di sistemi di rilevazione in alcune sedi, la Asl di Bari non è in grado di conoscere il numero di ore lavorate, e non procede al recupero delle ore di permesso: è possibile - dice in sostanza il ministero - che qualcuno possa entrare dopo, uscire prima o non presentarsi a lavorare senza che questo produca alcuna conseguenza. Surico ovviamente ci va giù duro: «Ci sarebbe da capire come si siano approvati i bilanci, se esistono criticità così numerose e gravi.

Se tutto ciò fosse vero, in una Regione in cui l'offerta sanitaria è a dir poco discutibile vorrebbe dire che ci si permette nonostante tutto di sbeffeggiare i cittadini pugliesi». La risposta della Asl di Bari arriva dal direttore amministrativo, Massimo Mancini: «Alcune delle criticità sollevate dalla relazione -dice - sono imprecise, altre non solo condivisibili, alcune questioni sono state già risolte, per altre come la rilevazione delle presenze sono state date disposizioni immediate ai responsabili. La questione della rimozione dei punti era già stata da noi sollevata sia con l'Agenas sia con il Comitato regionale permanente. Prepareremo una risposta al ministero punto per punto, ma la valutazione dell'eventuale danno erariale spetta alla Corte dei Conti in contraddittorio con noi. Lo stesso ministero ci ha dato atto di aver proceduto ad espletare appalti importanti che fino ad ora erano stati sempre prorogati. Ed alcuni dei problemi sottolineati, comunque, derivano dalla creazione della Asl provinciale unica, che dopo tanti anni di fatto non è ancora stata completata»